Intercettazioni, cade la seconda testa a Scotland Yard

E' arrivata l'ora anche del'"assistant commissioner" di Scotland Yard, John Yates, di cui da giorni era pronta la sospensione. Yates si è dimesso un giorno dopo il suo capo, Paul Stephenson. Coinvolto nello scandalo delle intercettazioni sui giornali di Rupert Murdoch, Yates nel 2009 si rifiutò di riaprire l'inchiesta sugli hackeraggi del domenicale News of the World. In particolare, è finito nel mirino per i suoi rapporti con l'ex dirigente di News of the World, Neil Wallis, di cui controllò le credenziali prima che venisse ingaggiato da Scotland Yard come consulente per le pubbliche relazioni.

Ieri il capo della polizia inglese, Paul Stephenson, aveva affidato a una lettera le sue dimissioni irrevocabili, travolto anche lui dallo scandalo delle intercettazioni dei tabloid.

Domani la rossa Rebekah Brooks, ex direttrice del settimanale, dovrà rispondere ad alcune domande in Parlamento. Arrestata ieri, è stata rilasciata su cauzione dopo dodici ore di interrogatorio.

Lo scandalo, sempre più vicino a David Cameron, ha costretto il primo ministro inglese a tornare a Londra in fretta e furia da un viaggio in Sudafrica. Cameron ha rinviato le vacanze dei parlamentari per discutere dell'inchiesta sulle intercettazioni illegali e dei sospetti di corruzione dei suoi agenti di polizia mercoledì prossimo. Tra pochi minuti il sindaco di Londra, Boris Johnson, dovrebbe parlare in una conferenza stampa.

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