La Merkel ci dà una mano

La Borsa di Milano torna in positivo. I timori sul contagio europeo

Michele Masneri

Parola d'ordine: contagio. Anche se tutto è fatto in modo che la crisi italiana non sia ufficialmente all'ordine del giorno, che il messaggio sia “business as usual” e che ieri l'Eurogruppo si sia riunito in un meeting di routine (oggi toccherà ai 27 dell'Ecofin) mentre dai mercati arrivavano notizie allarmanti. D'altronde anche le incognite che gravano sull'agenda ufficiale del vertice non aiutano.

    Alle 11,30 la Borsa di Milano si è riportata sopra la parità, con il Ftse Mib che segna +0,16 per cento e l'All Share fermo a -0,08 per cento. Recuperano terreno, in particolare, le banche, con Unicredit che balza a +3,55 per cento e Intesa Sanpaolo a +2,16 per cento. Dopo i crolli di ieri e di venerdì Piazza Affari ha continuato a precipitare: il Ftse Mib, dopo una manciata di minuti dall'avvio, è arrivata a cedere il 4 per cento, per poi riportarsi a -3,4 per cento. Parigi, invece, registra un calo dell'1,8 per cento, Londra dell'1,58 per cento e Francoforte del 2,3 per cento. Ieri in serata i responsabili europei hanno promesso di rafforzare il fondo di stabilità finanziaria in modo da evitare eventuali effetti contagio che possano minare l'Unione Europea. Oggi si terrà una riunione dei ministri delle finanze dei paesi dell'eurozona.

    Parola d'ordine: contagio. Anche se tutto è fatto in modo che la crisi italiana non sia ufficialmente all'ordine del giorno, che il messaggio sia “business as usual” e che ieri l'Eurogruppo si sia riunito in un meeting di routine (oggi toccherà ai 27 dell'Ecofin) mentre dai mercati arrivavano notizie allarmanti. D'altronde anche le incognite che gravano sull'agenda ufficiale del vertice – ovvero la ricerca di un accordo su un secondo pacchetto di aiuti per la Grecia e sulle modalità con le quali far contribuire i creditori privati – non aiutano. Dopodiché lo stesso presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, ha ammesso che nella pre riunione con i vertici della Commissione, Jean-Claude Trichet per la Bce e Jean-Claude Juncker per l'Eurogruppo, si è discusso dei “recenti sviluppi nell'Eurozona”. Quindi anche del nostro paese. Così i leader europei si sono poi ritrovati a fare a gara a mandare messaggi tranquillizzanti, a partire dalla Germania: “L'Italia è sulla strada giusta” e la manovra è “molto convincente”, ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble.

    Anche la cancelliera Angela Merkel si è detta “fiduciosa” sul fatto che l'Italia riesca a realizzare le riforme necessarie per ristabilire la fiducia nella zona euro: “Ho piena fiducia nel fatto che il governo italiano adotterà” una manovra che vada incontro alla necessità di “risparmio e consolidamento”, ha detto, spiegando di averne discusso ieri con il premier Silvio Berlusconi. La cancelliera si dice anche convinta che l'Italia procederà con le riforme ma che deve mandare con urgenza un segnale importante.

    Intanto dai mercati arrivano segnali pesanti, per primo sul fronte degli spread, cioè i differenziali sui rendimenti dei titoli di stato. Ieri c'è stato infatti il nuovo record negativo dei buoni del tesoro decennali italiani, che rispetto agli omologhi tedeschi scontano un maggior rendimento di 301 punti base. Ciò significa un ulteriore aggravio dei costi di finanziamento del debito pubblico, con un rendimento per i Btp italiani che ormai arriva al 5,6 per cento. Ma l'Italia non è sola in questo record negativo: è anche superiore il divario dei titoli sovrani spagnoli, che ieri sono arrivati a 337 punti base; anche quelli francesi, seppur con una forbice inferiore (63 punti) hanno segnato i massimi da due anni a questa parte. E insieme ai paesi della periferia dell'Eurozona, sono sotto pressione Belgio e Austria, con gli spread ai massimi da inizio anno.

    Dunque una crisi che non riguarda solo Roma, e che si è riverberata pure sulle Borse. In chiusura hanno perso oltre 2 punti percentuali Francoforte, Parigi e Madrid, con Londra che ha limitato le perdite a un calo dell'1 per cento. Milano è stata maglia nera d'Europa con meno 3,96 per cento. I titoli bancari sono andati male in tutta Europa: a Parigi Bnp Paribas ha perso il 6,75 per cento, e Commerzbank il 4,3 per cento a Francoforte. Ancora peggio i bancari quotati a Milano, con Intesa Sanpaolo che ha perso il 7,74 per cento e Unicredit che ha perso il 6,33 per cento (dopo aver ceduto anche il 10 per cento nel corso della giornata).

    Lorenzo Bini Smaghi, membro del board esecutivo della Bce, pur sostenendo che “l'Italia non fallirà mai perché è un paese ricco”, ha osservato che esiste effettivamente una “forte correlazione” nel nostro paese tra rischio sovrano e rischio bancario. Su tutti i titoli bancari a Milano si sono registrate contrattazioni doppie rispetto alla norma, segno che la speculazione non è cessata e che i provvedimenti varati dalla Consob non sono stati sufficienti. Sulle turbolenze dei mercati è intervenuto ieri anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha invitato alla coesione nazionale: “Oggi più che mai dovrebbe sprigionarsi nel nostro paese un impegno di coesione nazionale di cui c'è bisogno per affrontare le difficili prove che sono all'ordine del giorno”.

    Sulla manovra è infatti lotta contro il tempo: ieri è partito l'iter parlamentare con le prime audizioni in commissione Bilancio del Senato ma già oggi alle 18 scadrà il termine per gli emendamenti e poi domani ci sarà la corsa al voto, perché per il via libera definitivo c'è meno di un mese di tempo. Confindustria lancia allora la proposta di accelerare i tempi, forse anche di anticipare la Finanziaria. “A maggior ragione con gli spread Btp-Bund ai massimi, la manovra economica va approvata subito, nel più breve tempo possibile e i saldi non vanno cambiati minimamente” ha detto la numero uno di viale dell'Astronomia Emma Marcegaglia. Che poi ha sottolineato: “Dobbiamo immediatamente approvare la manovra, forse anche anticiparla. Dobbiamo fare di più per la crescita perché dalla manovra sono anche uscite tante misure pro crescita”.