Insalata obbligatoria e altre manie politically correct di San Francisco

Michele Masneri

E' probabilmente il sogno di Michael Bloomberg, il sindaco di New York. Ma quello che è possibile a San Francisco, California, difficilmente lo diventerà qui sulla costa est. Martedì scorso infatti sulla riva del Pacifico il consiglio comunale ha presentato una proposta che fa già discutere: il divieto di vendita dei pesci rossi. L'aggressiva Animal Control and Welfare Commission, la commissione animali e ambiente, ha proposto in consiglio comunale che pesci rossi e pesci tropicali siano immediatamente tolti dal commercio in quanto trattati in condizioni “inumane”, pescati di peso dall'oceano “con grave pregiudizio per l'ecosistema del Pacifico e dell'Indiano” e soprattutto rischino poi di finire nei water californiani dopo che i bambini o gli adulti acquirenti si fossero stancati dei loro amici subacquei.

    E' probabilmente il sogno di Michael Bloomberg, il sindaco di New York. Ma quello che è possibile a San Francisco, California, difficilmente lo diventerà qui sulla costa est. Martedì scorso infatti sulla riva del Pacifico il consiglio comunale ha presentato una proposta che fa già discutere: il divieto di vendita dei pesci rossi. L'aggressiva Animal Control and Welfare Commission, la commissione animali e ambiente, ha proposto in consiglio comunale che pesci rossi e pesci tropicali siano immediatamente tolti dal commercio in quanto trattati in condizioni “inumane”, pescati di peso dall'oceano “con grave pregiudizio per l'ecosistema del Pacifico e dell'Indiano” e soprattutto rischino poi di finire nei water californiani dopo che i bambini o gli adulti acquirenti si fossero stancati dei loro amici subacquei.

    L'obiettivo della commissione è quello appunto di frenare “l'acquisto compulsivo” di animali: l'idea è di estendere il bando, se fosse approvato dal consiglio comunale, anche a cani e gatti, dato l'alto tasso di abbandoni che si registra soprattutto nella stagione estiva. In particolare, si punta a vietare l'approvvigionamento dei pet shop da parte della grande distribuzione e degli allevamenti, a cui verrebbe impedito di rifornire le botteghe della città, per puntare invece sulle adozioni di animali abbandonati che giacciono nei canili comunali. Difficile che la proposta sia accettata, in una città che ha più Golden Retriever che bambini, ma di sicuro la commissione animali si conferma sempre “sul pezzo” dopo che negli anni scorsi si era pronunciata con maggiore o minore successo su tematiche spinose come l'inserimento di pillole anticoncezionali nel mangime per piccioni (per eliminare il problema in maniera nonviolenta, bocciato) o per vietare il taglio delle unghie ai felini (approvato) e che adesso vorrebbe imporre la moratoria sui pesci rossi e l'adozione forzosa di cani e gatti al posto dell'acquisto.

    Tutto è possibile però nella città che vanta il più alto tasso di iniziative politicamente e sanitariamente corrette della west coast e forse del mondo. A novembre, è noto, incombe il referendum sulla circoncisione umana (con la proposta di introdurre multe da 1.000 dollari o il carcere fino a un anno per chi fa operare i figli, voluta e votata da 12.265 cittadini), mentre il divieto di tagliare le unghie ai gatti è entrato in vigore nel 2009. Da gennaio scorso nel comune californiano è arrivata l'ordinanza anti Happy Meal: firmata dal sindaco Gavin Newsom, che però si era detto contrario, prevede che i fast food cittadini possano introdurre pupazzetti nei loro menu per bambini (di solito merchandising legato a qualche cartoon di successo) solo a patto che il cibo sia sotto una certa soglia di grassi e di sodio (tra cibo e bevanda, deve contenere meno di 600 calorie, di cui meno del 35 per cento provenienti da grassi) e comunque sono obbligati a servire accanto anche una dish salad compresa nel prezzo (e non si sa se il bambino poi è effettivamente obbligato a mangiarla; McDonald's per adesso ha scelto una soluzione intermedia, offrendo l'opzione di sostituire le patatine fritte con fette di mela fresche, ma pare non vada molto bene).

    Tra le altre iniziative che si ricordano, nel 2007 il comune vietò l'uso di bottiglie di plastica non riciclabili per l'acqua minerale; nel 2008, primo al mondo, ha abolito la busta della spesa non biodegradabile; nel maggio 2011, poche settimane fa, è stata vietata pure la distribuzione delle Pagine Gialle a chi non ne fa espressa richiesta. Il povero Bloomberg, che a New York ha vietato le sigarette nei parchi cittadini, rimane chiaramente un dilettante.