La grande bufala De Magistris-Santoro

Redazione

Come altre avviate con grande clamore mediatico da Luigi De Magistris, anche l'inchiesta “toghe lucane” si è dimostrata una bolla di sapone. Non ha superato nemmeno il primo giro di boa, quello dell'udienza preliminare, dove il castello accusatorio è stato giudicato “lacunoso, inidoneo, carente”, cioè in sostanza una bufala. Con le sue inchieste taroccate, costate moltissimo in intercettazioni, trascrizioni (spesso poi filtrate alla stampa) e che ha tenuto per anni gli indagati in una condizione di ingiusto ludibrio, De Magistris si è costruito un'immagine televisiva.

    Come altre avviate con grande clamore mediatico da Luigi De Magistris, anche l'inchiesta “toghe lucane” si è dimostrata una bolla di sapone. Non ha superato nemmeno il primo giro di boa, quello dell'udienza preliminare, dove il castello accusatorio è stato giudicato “lacunoso, inidoneo, carente”, cioè in sostanza una bufala. Con le sue inchieste taroccate, costate moltissimo in intercettazioni, trascrizioni (spesso poi filtrate alla stampa) e che ha tenuto per anni gli indagati in una condizione di ingiusto ludibrio, De Magistris si è costruito un'immagine televisiva, complice il solito Santoro, che poi ha sfruttato per avviare una carriera politica. Pare un caso evidente di uso politico e strumentale della giustizia. Del valore politico di questo Saint-Just da barzelletta giudicheranno gli elettori. Del comportamento del magistrato, invece, non giudicherà nessuno, visto che ormai, essendosi dimesso, sfugge anche all'eventuale censura del Consiglio superiore, che in riferimento ad altre inchieste si era mostrato per la verità, per una volta, intenzionato a sanzionare i suoi comportamenti più che disinvolti. Le vittime delle sue inchieste sgangherate, che sono stati esposti alle accuse più infamanti nelle prime pagine dei giornali e che ora vedono, se va bene, contenuta in un trafiletto la notizia del non luogo a procedere, non avranno alcun risarcimento. Anzi, De Magistris protetto dall'immunità che ha come deputato europeo continuerà a sostenere le sue denunce infondate, mentre gli accusati ingiustamente non hanno spazio e modo per reagire, anche se sono essi stessi magistrati.

    La incongruenza e la sostanziale ingiustizia di questa situazione di squilibrio, di mancanza di un principio sanzionatorio reale, di questa impunità del magistrato politicizzato, l'unica vera impunità ammessa dal nostro ordinamento, deve essere sanata. Quelli che si scandalizzano per la proposta di riforma della giustizia dovrebbero prima rispondere alla semplice domanda: è giusto che le vittime di De Magistris non siano risarcite in nessun modo? Lo strumento dell'accusa penale è uno strumento assai potente che se usato per finalità diverse da quelle istituzionali, o con palesi violazione ed errori, diventa un pericolo per tutti. Ma di fronte a tali situazioni, in Italia non succede letteralmente niente. Riformare la giustizia è indispensabile se non si vuole che il “metodo De Magistris-Santoro” non si riproduca in formidabili metastasi.