That win the best - La rubrica del Foglio sul calcio inglese

La differenza tra Giggs e Del Piero e la risibile rubrica di Severgnini

Jack O'Malley

“Strepitosa rimonta” hanno titolato i giornali italiani riferendosi al 3-2 dell'Inter sul Palermo. Noi, oltre la Manica, ci scaldiamo meno e certi titoli ci paiono infantili. Sappiamo che di rimonte “strepitose” ce ne sono state poche nella storia del calcio. E poche ce ne saranno. Farei qualsiasi cosa pur di non vedere lo Sheffield Wednesday vincere e passare il turno di FA Cup. La differenza tra uno come Ryan Giggs e uno come Alessandro Del Piero è semplice.

    “Strepitosa rimonta” hanno titolato i giornali italiani riferendosi al 3-2 dell'Inter sul Palermo. Noi, oltre la Manica, ci scaldiamo meno e certi titoli ci paiono infantili. Sappiamo che di rimonte “strepitose” ce ne sono state poche nella storia del calcio. E poche ce ne saranno. E lasciamo che certi aggettivi li usino giù, nel profondo sud del continente (che tra l'altro si addicono al gergo tutto aggettivi e niente sostanza dei vari Varriale and co.). Noi, qui, siamo più parchi. E seppure la rimonta del Birmingham in FA Cup (era sotto 2-0, ha vinto 3-2 col Coventry) sia stata degna di nota, non eccediamo. E diciamo che la brutta Birmingham è bella soltanto in coppa: dopo la finale di Carling Cup ha passato il turno in FA Cup. Una buona prova per un club poco blasonato e costretto in una città tristissima. Non so se ve l'hanno mai detto, ma Birmingham è veramente una brutta città. Persa nel centro dell'Inghilterra, lontana da tutto e da tutti, vive di fango e pioggia. E, ogni tanto, di qualche vittoria sul campo, rigorosamente di coppa.

    Farei qualsiasi cosa
    , mi sdraierei su un letto di chiodi, camminerei sui carboni ardenti, leggerei tutte le mattine il blog di Massimo Mauro su Repubblica.it e manderei a memoria le conversazioni illuminate di Gianni Mura pur di non vedere lo Sheffield Wednesday vincere e passare il turno di FA Cup, com'è successo sabato. La parte sbagliata della “steel city” batte quattro a uno lo Hereford United, che ha fatto sognare per qualche minuto la schiera di gufi dello Sheffield United (capitanata dal sottoscritto) passando in vantaggio. Poi si è consumata una tragedia condita da due rigori (ovviamente inesistenti) e finita con un risultato bugiardo almeno quanto era bugiardo il verdetto con cui lo Sheffield United è stato cacciato lo scorso turno dall'Aston Villa. Quello di Sheffield sarà anche il derby dei poveri (lo United è in quella che una volta si chiamava seconda divisione, il Wednesday in terza), ma anche Cenerentola era povera eppure al ballo c'è andata lei e non quelle altre arpie; pur nell'umiltà del contesto ogni tifoso dello United al momento non può essere consolato o distratto dall'idea che il nemico sia in festa.

    La differenza tra uno come Ryan Giggs e uno come Alessandro Del Piero è semplice: quando il trentaseienne juventino calcia verso la porta, i tifosi in curva devono stare attenti a non essere colpiti dalla pallonata; quando il trentasettenne gallese gioca, è sempre decisivo. Due sabati fa in Premier con un sinistro al volo sotto la traversa, questo sabato con un assist perfetto che mette Hernandez da solo davanti al portiere del Southampton per l'1-2 finale che salva la qualificazione al quinto turno di FA Cup. Poco prima un gol di testa di Owen ci aveva fatto tornare in mente i bei tempi in cui il biondo era il più forte di tutti. Dispiace per i Saints (terza divisione): con un pubblico così meritano altre ribalte, ma il calcio inglese è troppo poetico per perdersi dietro ai sentimentalismi. Anche se c'è da dire che fino all'ingresso in campo di Giggs gli attacchi dei Red Devils erano risibili. Uso questa parola non a caso, dato che è quella con cui Beppe Severgnini ha inaugurato la sua imperdibile rubrica video sul sito del Corriere. Ogni settimana ci spiega una parola. Non poteva che cominciare con quella che meglio descrive la rubrica stessa.