Come cambia la carta stampata americana

Maurizio Stefanini

Qual è la differenza tra un giornale americano, uno europeo e uno giapponese? Lingue a parte, gli esperti di giornalismo si siffermano sulle fonti di finanziamento. Negli Usa, infatti, la pubblicità arrivava tradizionalmente fino all'80 per cento, contro il 20 per cento delle vendite. In Europa c'era un maggiori equillibrio, pur con vantaggio per la pubblicità: tra il 55 e il 65 per cento, contro il 35-45 delle vendite.

    Qual è la differenza tra un giornale americano, uno europeo e uno giapponese? Lingue a parte, gli esperti di giornalismo si siffermano sulle fonti di finanziamento. Negli Usa, infatti, la pubblicità arrivava tradizionalmente fino all'80 per cento, contro il 20 per cento delle vendite. In Europa c'era un maggiori equillibrio, pur con vantaggio per la pubblicità: tra il 55 e il 65 per cento, contro il 35-45 delle vendite. In Giappone, Paese con quotidiani dalle tirature con decine di milioni di copie, gli utili dalle vendite sorpassano invece quelli dalla pubblicità. Era proprio scomettendo su una estensione e radicalizzazione del modello Usa che negli ultimi anni si era diffuso il sogno della stampa gratuita da finanziarsi solo con la pubblicità: sia quella distribuita sui mezzi da trasoportom pubblici, il famoso “modello Metro”, che quella on line.

    Ma con la crisi, invece, sta succedendo l'esatto contrario. Un recente studio dell'Università di Harvard dimostra infatti che gli utili pubblicitari dei giornali Usa sono caduti dai 50 miliardi di dollari del 2000 ai 24 del 2009. La raccolta pubblicitaria resta importante per i media del gruppo GateHouse, i cui 97 quotidiani e 198 settimanali sono fortemente radicati a livello locale: 71 per cento, contro il 27 per cento da vendite e 2 per cento da altre fonti. Ma per un giornale di carattere nazionale e internazionale come il New York Times siamo ormai al 40 per cento di vendita contro il 53 per cento di pubblicità e il 7 per cento da altre fonti: un rapporto ormai di tipo europeo.

    Ken Doctor, responsabile studio,
    ritiene dunque che stiamo entrando in un'epoca di “benefici dei lettori”.  Ma evidentemente la vendita in edicola o gli abbonamenti di tipo tradizionale non possono venire incontro da soli a questa ricerca di maggiori entrate. Diventerà dunque cruciale il tema dei nuovi contenuti a pagamento via Internet: iPad, abbonamenti digitali, vendita on line di notizie o articoli, cominazioni di abbonamento cartaceo-digitale.