Il vero G8 che si gioca in Sudafrica

Francesco Caremani

La Germania è uno dei pochi paesi del pianeta dove i risultati sportivi sono proporzionali a quelli economici e viceversa. Repubblica federale parlamentare con più di 80 milioni di abitanti e il quarto PIL nominale del globo terrestre, non solo vanta tre coppe del mondo ma anche tre titoli europei, alle prime ha preso parte diciassette volte ai secondi dieci, ma la cifra che impressiona maggiormente è un'altra: la Germania (già Ovest) è stata presente nel G8 dei Campionati del Mondo dodici volte sulle tredici in cui ci sono stati i quarti di finale.

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    La Germania è uno dei pochi paesi del pianeta dove i risultati sportivi sono proporzionali a quelli economici e viceversa. Repubblica federale parlamentare con più di 80 milioni di abitanti e il quarto PIL nominale del globo terrestre, non solo vanta tre coppe del mondo ma anche tre titoli europei, alle prime ha preso parte diciassette volte ai secondi dieci, ma la cifra che impressiona maggiormente è un'altra: la Germania (già Ovest) è stata presente nel G8 dei Campionati del Mondo dodici volte sulle tredici in cui ci sono stati i quarti di finale.

    Subito dietro il Brasile con dieci presenze, terze Italia e Inghilterra con sette, Spagna e Argentina con quattro, Uruguay con tre. E' un G8, quello calcistico, che rappresenta poco più di 410 milioni di persone (416.091.117 per l'esattezza), appena un quattordicesimo della popolazione mondiale, che però vanta ben 12 coppe del mondo, tutte quelle sudamericane, con il Brasile pentacampeao, e le tre della Germania, appunto. Nove sono i titoli equamente divisi tra Sudamerica ed Europa e l'11 luglio sapremo quale continente avrà messo la freccia per i prossimi quattro anni, con i primi al momento favoriti. Confrontando alcuni parametri, risaltano agli occhi i nemmeno 3 milioni e mezzo degli abitanti dell'Uruguay che vanta due campionati del mondo, come l'Argentina che, però, ne ha più di 40 milioni, con un fortissimo influsso europeo, oltre il 90 perc ento della popolazione per entrambi. La prima è una Repubblica presidenziale, la seconda una Repubblica federale, entrambe con alle spalle una dittatura militare e l'Uruguay è considerato tutt'oggi il paese meno egualitario tra le 28 democrazie riconosciute compiute nel mondo dall'Economist Intelligence Unit.

    Ben sette rappresentanti di questo speciale G8 hanno alle spalle una dittatura militare, più o meno sanguinosa e famosa, dalla “Guerra Sporca” argentina a quella di Jerry Rawlings in Ghana. Ci sono due monarchie parlamentari, tre repubbliche presidenziali, due federali (una più parlamentare come la Germania, l'altra più presidenziale come l'Argentina) e una Repubblica, quella ghanese, con un check and balance tra presidente, parlamento, governo, consiglio di stato e il potere giudiziario indipendente, così come stabilito dalla costituzione del 1992. Confrontato col G8 ufficiale, parametri economici a parte, solo la Germania compare in entrambe le liste; in quello che decide le sorti del pianeta ci sono anche Stati Uniti, Giappone, Francia, Regno Unito, Italia, Canada e Russia e può vantare ben 9 coppe del mondo, grazie alle sette di italiani e tedeschi più le due di francesi e inglesi. Calcisticamente, considerando soprattutto Stati Uniti, Giappone e Canada (ha partecipato solo ai Mondiali dell'86 e nel 2000 ha vinto la Gold Cup della CONCACAF), non si può dire che siano rappresentate le maggiori potenze mondiali, anche se americani e giapponesi hanno dimostrato una discreta competitività, mentre in Canada lo sport nazionale è l'hockey su ghiaccio, dove se la cavano anche Usa, Russia e un po' la Germania.

    Qualcosa, dal punto di vista economico, si sta muovendo anche nel G8 calcistico dove, per esempio, l'Uruguay, che ha investito molto nell'information technology, è diventato il primo esportatore di software dell'America Latina, mentre il Brasile, da anni, è considerato uno dei paesi emergenti, grazie soprattutto alle materie prime, attualmente è uno dei primi produttori al mondo di acciaio e petrolio. Piccola curiosità, nell'ex colonia portoghese il 15% della popolazione ha origini italiane, circa 25 milioni di persone, numeri importanti che raccontano una storia nella storia. Economicamente il Paese più debole è il Paraguay, con un sistema finanziario e bancario fragile e quello politico così instabile da dissuadere gli investitori stranieri, ma secondo alcuni studi la storica qualificazione ai quarti di finale di un Mondiale darà una bella scossa al PIL.

    Nell'Olanda del calcio totale e dello spettacolo prima del risultato, almeno nell'immaginario collettivo e prima di questi Mondiali, baseball, ciclismo, pattinaggio e hockey su prato contendo al football pubblico e investimenti. Sarà anche per questo che fino ad oggi non ha mai vinto. Secondo i bookmaker la finale più probabile all'inizio era Brasile-Spagna, certamente fattibile, ma decisamente più suggestiva sarebbe Uruguay-Argentina, come nel 1930, mentre Brasile-Germania, come nel 2002, non sarebbe solo uno scontro sportivo, ma anche economico tra uno dei principali rappresentanti del G8 e uno degli emergenti del G5. Perché come ha detto Zdenek Zeman: "Il calcio oggi è sempre più un'industria e sempre meno un gioco".

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