Lettera da Fatima, tra fede e candele, dove B-XVI dirà che l'unico vero segreto è la purificazione

Aldo Maria Valli

"Le più grandi persecuzioni alla Chiesa non vengono da fuori ma dai peccati che ci sono dentro la Chiesa stessa". Sono le parole di Benedetto XVI durante il volo verso il Portogallo, quando conversando con i giornalisti ha collegato lo scandalo degli abusi alla profezia affidata dalla Vergine a suor Lucia nel cosidetto Terzo Segreto. "Insieme alla sofferenza del Papa che in prima istanza possiamo riferire all'attentato a Giovani Paolo II nel messaggio di Fatima ci sono indicazioni su realtà del futuro della Chiesa"

    "Le più grandi persecuzioni alla Chiesa non vengono da fuori ma dai peccati che ci sono dentro la Chiesa stessa". Sono le parole di Benedetto XVI durante il volo verso il Portogallo, quando conversando con i giornalisti ha collegato lo scandalo degli abusi alla profezia affidata dalla Vergine a suor Lucia nel cosidetto Terzo Segreto. "Insieme alla sofferenza del Papa che in prima istanza possiamo riferire all'attentato a Giovani Paolo II nel messaggio di Fatima ci sono indicazioni su realtà del futuro della Chiesa" infatti "oltre ai momenti indicati nelle visioni, si parla della realta' di passione della Chiesa. Ci sono sofferenze della Chiesa che si annunciano".

    A Fatima nella notte suoni di clacson e cortei di automobili. Entusiasmo per l'imminente arrivo del Papa? Non scherziamo. Sono i tifosi del Benfica. In festa per il trentaduesimo titolo della loro squadra. Il capocannoniere Oscar Cardozo ha segnato una doppietta portandosi a quota ventisei gol ma soprattutto regalando la vittoria in campionato ai rossi che l'ultima volta avevano trionfato cinque anni fa sotto la guida di Giovanni Trapattoni.

    Anche i giornali portoghesi non parlano d'altro, relegando così il Papa nelle pagine interne. Ma i pellegrini hanno già incominciato ad arrivare. I primi sono quelli che hanno deciso di alloggiare in tenda, e che si sono scelti i posti migliori, nei giardini attorno al santuario, trasformando così intere zone della cittadina in un campeggio. Per ora i fedeli sono soprattutto portoghesi. Intere famiglie vagano per il vastissimo piazzale fra la nuova chiesa della Santissima Trinità, che sembra un po' un palazzo dello sport con la sua enorme capienza (8.600 persone sedute), e il vecchio santuario in stile neoclassico. Lo spazio tra i due luoghi di culto è il doppio di piazza San Pietro e provoca una certa vertigine. Anche perché è tutto asfaltato.

    L'esatto luogo delle apparizioni è occupato da una cappella squadrata che assomiglia a uno stand da fiera commerciale. Dentro c'è la statua della Vergine con la corona nella quale Giovanni Paolo II ha voluto incastonare il proiettile che lo ferì nell'attentato del 1981. Papa Wojtyla ha sempre attribuito la sua salvezza all'intervento miracoloso di Maria, e quel dono fu un modo per ringraziarla.

    Numerosi pellegrini accendono ceri di varie dimensioni accanto alla cappella. Ma non ci sono soltanto le normali candele. Ho notato che vengono bruciate anche riproduzioni di organi umani, fatte di cera e vendute nei negozi che circondano l'area sacra: braccia, gambe, mani, piedi, nasi, orecchie. Uno spettacolo sconcertante. Specie se ti capita di vedere una compunta signora che, sussurrando preghiere, si reca verso la zona delle candele reggendo un intero intestino umano (anch'esso di cera, per fortuna). Le messe nella cappella, nel santuario e nella chiesa nuova si susseguono a ritmo continuo e in diverse lingue. I pellegrini sono di una devozione commovente. Alcuni di loro percorrono i cento metri del piazzale in ginocchio, in segno di penitenza. E' una pratica cara soprattutto ai più anziani.
    Rispetto a dieci anni fa, quando Giovanni Paolo II ci venne per l'ultima volta, Fatima è una cittadina quasi completamente rinnovata. Il turismo religioso va forte in tutto il mondo e anche i buoni cittadini di Fatima ne hanno tratto beneficio. Oltre alla chiesa finita nel 2007, sono sorti nuovi alberghi e ristoranti, nuove case, e molti edifici sono stati ristrutturati. Nell'insieme però non c'è stato uno stravolgimento urbanistico. Il clima è rimasto quello del paesone di provincia. Il colore dominante è il bianco. Bianche le case, bianca la basilica santuario, bianca la nuova chiesa. Quando splende il sole, nella luce abbacinante del Portogallo, si resta un po' sopraffatti.

    Anche la signora che nel 1917 apparve ai tre pastorelli era vestita di bianco e si presentò sfolgorante. I tre erano Lucia de Jesus, dieci anni, e i suoi cugini Francesco e Giacinta, di nove e sette anni. La grande luce si manifestò a mezzogiorno. Era il 13 maggio. Dove adesso c'è soltanto asfalto doveva esserci un piccolo bosco. La Signora apparve sopra un piccolo leccio. I tre riferirono che “era più splendente del sole”. Nell'ultima apparizione, il 13 ottobre dello stesso anno, davanti a 70 mila persone, la Signora si presentò come “la Madonna del Rosario” e chiese che venisse costruita proprio lì una cappella in suo onore. Dopo l'apparizione, tutti poterono assistere al fenomeno annunciato dalla Madonna nei mesi precedenti: il sole incominciò a roteare nel cielo e sembrò precipitare sulla terra.

    Francesco morì nel 1919, Giacinta nel 1920. Entrambi sono stati beatificati da Giovanni Paolo II a Fatima nel Duemila, quando il cardinale Sodano, a nome del Papa, annunciò la rivelazione del terzo segreto. Lucia è morta novantottenne il 13 febbraio 2005, nel carmelo di Santa Teresa a Coimbra. La sua causa di beatificazione è stata introdotta tre anni dopo. Nel suo commento teologico al cosiddetto terzo segreto di Fatima l'allora cardinale Joseph Ratzinger scriveva: chi leggerà il messaggio della Vergine riferito da suor Lucia resterà “deluso o meravigliato dopo tutte le speculazioni che sono state fatte”. Infatti, “nessun grande mistero viene svelato; il velo del futuro non viene squarciato”. In realtà il messaggio chiede purificazione, penitenza, preghiera. Valgono sempre le parole evangeliche: “Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo” (Gv 16, 33). Molto attuali.