Le farfalle di Sierra Leone/26

Lorenzo partecipa a una riunione abolizionista e incontra Mary Bancroft

Sandro Fusina

Quando Lorenzo entrò il pubblico stava applaudendo. Con piacere udì che l'oratore parlava in francese. - ... non so dirvi amici quanto i successi della nostra associazione siano ostacolati dai pregiudizi...”. - Chi è?- chiese Lorenzo in francese a un signore anziano in piedi accanto alla porta che annuiva con convinzione a ogni parola dell'oratore. - Mi scusi? - rispose in inglese il signore. - Chi è il signore che parla? - ripetette Lorenzo in francese.

    Quando Lorenzo entrò il pubblico stava applaudendo. Con piacere udì che l'oratore parlava in francese. - ... non so dirvi amici quanto i successi della nostra associazione siano ostacolati dai pregiudizi...”. - Chi è?- chiese Lorenzo in francese a un signore anziano in piedi accanto alla porta che annuiva con convinzione a ogni parola dell'oratore. - Mi scusi? - rispose in inglese il signore. - Chi è il signore che parla? - ripetette Lorenzo in francese. - Mi spiace, non capisco, - si scusò in inglese il signore e tornò ad annuire a ogni parola dell'oratore. - ... molti ci accusano di essere agenti degli inglesi e voi sapete che dopo la recente guerra l'Inghilterra non è ben vista in Francia. Più ancora tra il popolo che a corte...- - In che senso sareste agenti degli inglesi,- interruppe in francese con forte accento inglese una voce femminile dalla prima fila. Lorenzo si alzò in punta di piedi per vedere chi aveva parlato, ma la sala era affollata e la donna era seduta. - ... nel senso, signora, che qualcuno afferma spudoratamente che in Inghilterra il movimento per l'abolizione della tratta non sia ispirato da considerazioni umanitarie, ma da interessi economici... - Quali sarebbero questi interessi economici?, - chiese con aria battagliera la stessa voce. - ... affermano che il vero progetto sia quello di rovinare l'economia degli Stati Uniti d'America, che non può fare a meno degli schiavi...

    - Ma noi del movimento per l'abolizione della tratta siamo tutti amici degli Stati Uniti. Durante la guerra i miei articoli sono stati censurati per le posizioni a favore dei ribelli... Il pubblico non gradiva le interruzioni. Il signore anziano non sapeva più quando annuire. Molti brontolavano ogni volta che la signora interveniva. Lo stesso Johnson seduto al tavolo accanto al francese sembrava a disagio. Il francese tuttavia rispose. - ... molti dei fondatori della associazione inglese sono accusati in Francia di essere grandi azionisti della Compagnia delle Indie Orientali... - E allora?, urlò una voce maschile in inglese - la compagnia è un'impresa economica perfettamente rispettabile, di cui è socio anche il nostro sovrano George. - Nessuno nega, e tanto meno io che sono tra i fondatori della Società degli Amici dei Neri, che la Compagnia delle Indie Orientali sia un'impresa rispettabile. Ma le signore e i signori non faranno fatica quanto la Compagnia inglese delle Indie Orientali sia poco popolare in Francia da quando ha gettato fuori la Compagnia francese dall'India... - Prima di tutto non è inglese, ma reale, quindi anche scozzese e irlandese...- intervenne gonfiando le gote Johnson mentre Lorenzo pensava allo zio che rimproverava continuamente Jacques di essere la causa della sconfitta di Pondicheri. - Certo, mi scuso. Mi scuso anche con i signori, che forse hanno interpretato male le mie parole. Non vorrei che qualcuno pensasse che io condivido anche lontanamente queste critiche. Le ho ricordate solo per chiarire le difficoltà e il sospetto in cui si muove in Francia la Società degli Amici dei Neri, che proprio a causa di queste calunnie non riesce a raggiungere le dimensioni e il peso della sorella inglese...- Ci fu un mormorio di approvazione. Dalla prima fila una signora vestita in nero alla cavallerizza, senza cuffia o cappello, si alzò, andò al tavolo con passo deciso e si volse verso la sala. Appoggiandosi alla scrivania con le due mani protese il petto inguainato nel corpetto nero. Adesso Lorenzo vedeva di chi era la voce che poneva le domande. Era di Mary Bancroft. - Non vorrei sembrare troppo testarda o petulante, difetti che credo di avere in minima misura, ma vorrei per amore della verità che il nostro ospite e amico, signor de la Barre, approfondisse l'argomento. Se ci vengono rivolte delle accuse dobbiamo conoscerle fino in fondo, per calunniose che siano, per poterci difendere.

    Signor de la Barre - proseguì rivolgendosi al francese - la prego di volerci illustrare senza reticenze in cosa consisterebbero questi interessi, diciamo privati, dei fondatori della società per l'abolizione della tratta. - Non vorrei annoiare il nostro gentile ospite, signora. - Sono convinto che il nostro gentile ospite, il signor Johnson, che è l'uomo amante della verità che tutti conoscono, si annoierebbe molto di più se lei non sviluppasse l'argomento. Sbaglio, signor Johnson? Il libraio confermò imbarazzato. Mentre Mary Bancroft tornava a sedersi i suoi occhi incontrarono per un istante quelli di Lorenzo che la fissavano. Lorenzo accennò a un saluto, inchinando la testa. La signora si sedette senza dare l'impressione di averlo notato. - Le sollecitazioni della signora mi costringono a insistere su un argomento che avrei volentieri ignorato e che mi pento di avere affrontato. Ancora una volta vorrei chiarire che quello che espongo non è né il mio pensiero, né quello degli amici dell'associazione, che anzi si prodigano ogni giorno a rintuzzare queste accuse malevole e interessate. La nostra stima per i dirigenti dell'associazione inglese è illimitata. Anche se non siamo molto attratti dagli aspetti religiosi, noi dell'associazione francese siamo convinti che meritino il nome di santi con cui la voce del popolo sempre più spesso li onora.

    Per tornare ai sospetti che in Francia un'abile propaganda ha suscitato nei confronti della loro opera meritevole, essi sono tanto difficili da credere quanto facili da spiegare. L'opinione che ci avversa sostiene che, ora che non ha più il monopolio del commercio con l'America, l'Inghilterra abbia interesse a ostacolare la produzione americana del cotone e di altri beni per favorire quella dell'India. Poiché il viaggio dall'India è molto più lungo e avventuroso del viaggio dall'America e quindi il cotone indiano è più costoso, l'unico modo di renderlo concorrenziale sarebbe quello di impedire o intralciare la produzione americana. Il modo migliore per riuscirvi sarebbe di impedire l'importazione degli schiavi... Era, esposto in modo più chiaro, quello che lo zio gli aveva scritto nella lettera la notte prima del processo. “Cazzo, pensò Lorenzo grattandosi il retro del collo, “è possibile che lo zio mona sia un agente dei francesi?” La sala era in silenzio. L'oratore taceva, sorridendo con l'aria di scusarsi per essere stato costretto a dire qualcosa di maleducato. C'era una palpabile atmosfera di disagio. Dalle prime file si alzò un uomo con una giacca di un blu sgargiante e una parrucca voluminosa e molto incipriata. Si chinò sul tavolo per parlare con Johnson.

    Dopo avere confabulato qualche secondo l'uomo si voltò. Era un nero. Il primo nero che Lorenzo avesse mai visto vestito da gentiluomo. - Sono disposto io, - esordì senza presentarsi - a insegnare ai ranocchi come stanno le cose!- Il pubblicò applaudì. Lorenzo chiese in inglese al vecchio signore che aveva smesso di annuire chi fosse il nuovo oratore. Più per una sua precedente congettura che per il nome che gli farfugliò il vecchio, decise che doveva essere il famoso Equiano. - Io che so cosa significa essere portato via dalla propria terra, attraversare il mare verso un destino sconosciuto, essere messo ai ceppi, essere separato dagli amici, dai fratelli, da tutti coloro che parlano la tua lingua, essere costretto a imparare la lingua del padrone, balbettare, lavorare senza riposo, mangiare seduto per terra come un cane, essere frustato come un cane, io mi offro per un giro di conferenze in Francia per dimostrare a quei nemici di Dio e della Verità che le loro non sono che volgari calunnie nei confronti di uomini che sono così santi da andare contro ai loro stessi interessi, al punto di rinunciare a grandi guadagni e offrire le navi destinate alla tratta per permettere a noi ex schiavi di tornare in Africa ... “Il Nautilus”, pensò Lorenzo. - ...a diffondere la parola del vero Dio e il progresso. Concluse Equiano, gonfio di autostima. (26 continua