Ubriaco e affamato, il cubano Pánfilo idolo del Web

Maurizio Stefanini

Due anni di carcere al Paolini cubano. Ex-marinaio mercantile, ex-militare delle unità  speciali, da 10 anni disoccupato, il 48enne Juan Carlos González, afro-cubano, era diventato da tre mesi un divo di YouTube col nome d'arte di Pánfilo, per una performance appunto tipo quelle di Paolini alla tv italiana.

    Due anni di carcere al Paolini cubano. Ex-marinaio mercantile, ex-militare delle unità  speciali, da 10 anni disoccupato, il 48enne Juan Carlos González, afro-cubano, era diventato da tre mesi un divo di YouTube col nome d'arte di Pánfilo, per una performance appunto tipo quelle di Paolini alla tv italiana. Una troupe televisiva straniera stava chiedendo opinioni sulla musica reggaeton per le strade dell'Avana, quando lui si è lanciato sulla telecamera in stato di evidente ebbrezza alcolica, gridando che a Cuba l'unica cosa importante è che manca da mangiare. “Jama” ha gridato, usando un termine fortemente dialettale. Una efficace traduzione in italiano di quello che si sente ripetere dal filmato, presto divenuto un hit di YouTube, potrebbe essere: “Magnà! Volemo magnà!”. 

    Al primo filmato ne è seguito un secondo in cui Pánfilo ha cercato di aggiustare le cose: spiegando che lui era ubriaco, che nessuno lo aveva pagato, che non capisce niente di politica, e che non ricordava neanche quello che aveva detto. Così invece le ha peggiorate, visto che ha rivelato di essere stato minacciato da polizia e servizi, e che l'intervista è finita su una tv di Miami. Sempre a uso degli spettatori di Miami un terzo show, in cui di nuovo è apparso ubriaco e invocante cibo, e in cui ha reiterato di essere stato minacciato dalle autorità. Dopo di che è finito dentro, per “pericolosità predelittiva”: mostruosità giuridica castrista che permette di imprigionare qualcuno che non ha commesso alcun delitto ma “potrebbe commetterlo”. Mentre si sta già chiedendo a Amnesty International di adottarlo come prigioniero di opinione non manca però chi fa polemiche sulla stazione tv che lo avrebbe ubriacato apposta per ottenere da lui il terzo show. Secondo Elizardo Sánchez, un leader del dissenso che ha denunciato la “condanna arbitaria”, il povero Pánfilo “dovrebbero inviarlo a un istituto per il recupero degli alcolizzati, non in galera”.