Money League/2

La forza del Barcellona

Francesco Caremani

Terzo nella classifica dei ricavi, 308,8 milioni di euro, gran parte dei quali dai diritti televisivi, è il Barcellona, che si permette di versare 1,5 milioni di euro l'anno al proprio sponsor, quell'Unicef che griffa le storiche maglie blaugrana. L'attaccamento al territorio e alla sua storia fa di questa squadra il simbolo della Catalogna, un simbolo corrisposto da 108.000 soci.

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    Terzo nella classifica dei ricavi, 308,8 milioni di euro, gran parte dei quali dai diritti televisivi, è il Barcellona, che si permette di versare 1,5 milioni di euro l'anno al proprio sponsor, quell'Unicef che griffa le storiche maglie blaugrana. L'attaccamento al territorio e alla sua storia fa di questa squadra il simbolo della Catalogna, un simbolo corrisposto da 108.000 soci, quel popolo che si sente rappresentato sui campi di calcio da Xavi e compagni e che contribuisce al valore del brand Barça, valutato 948 milioni di euro, secondo solo a quello del Real Madrid, 1.063. In questa terza tipologia di modello di business pesano anche lo scouting, leggi alla voce Messi, e il settore giovanile, che ha prodotto gran parte dei giocatori che hanno vinto la Champions League a Roma. Il Camp Nou recita la sua parte importante e presto dovrebbe essere ristrutturato da Norman Foster, architetto del nuovo Wembley, con tre elementi guida: estetica, modernità e funzionalità. Operazione che costerà 250 milioni di euro e che la Catalogna sosterrà senza batter ciglio.

    La tradizione è anche la forza del Bayern Monaco, 295,3 milioni di euro di ricavi; da Beckenbauer a Höness, da Rummenigge a Müller, chi ha dato tutto alla causa è ripagato con ugual moneta e gli ex campioni giocano un ruolo di primo piano all'interno del club tedesco più ricco, più forte, più vincente e potente. Per il bilancio, però, hanno certamente maggior valore i 20 milioni di euro l'anno versati da Deutsche Telekom e gli oltre 450 articoli del variegatissimo merchandising esposto nel catalogo ufficiale, senza dimenticare le 220.000 copie del Bayern Magazin stampate per ogni gara casalinga. In Germania, attualmente, ci sono 5 Bayern Store, il più grande dei quali situato all'interno dell'Allianz Arena, stadio che porta il nome di un altro importante e munifico sponsor.

    Il Bayern Monaco già nel '99 aveva incassato 128 milioni di euro dalla vendita delle magliette dei propri giocatori. Un modo per contrastare le forze emergenti del calcio tedesco, dal Wolfsburg, che può contare sulla forza e i soldi della Volkswagen, al Leverkusen, che si avvale dei denari della Bayer, per finire con lo Schalke04, capace di attirare l'attenzione dei petroldollari russi grazie alla sponsorizzazione di Gazprom. Proprio questi ultimi sono attualmente tredicesimi in classifica con 148,4 milioni di euro di ricavi. Dietro il Bayern Monaco troviamo il Chelsea e l'Arsenal con i primi che hanno poggiato molto sulla ricchezza del padre padrone Abramovich, 18,2 miliardi di dollari il capitale stimato, corroborando le entrate con i diritti televisivi e il botteghino per un totale di 268,9 milioni di ricavi; mentre i secondi sono riusciti a unire le entrate di biglietti e abbonamenti, 50.000 persone in lista di attesa parlano da sole, con il business da stadio di terza generazione, quell'Emirates che oltre a prendere il nome dallo sponsor che ne ha finanziato la costruzione produce ricchezza.

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