Grazie Piero

A tu per Mou

Maurizio Crippa

Sono in ritiro già da ieri, c'è la giusta carica ma del resto è la partita della stagione, la finale di Champions League: non a caso la giochiamo di mercoledì notte. Sarà grande spettacolo”. Ha già anche fatto la fisioterapia al ginocchio uscito malconcio dal precedente match televisivo con Nicola Legrottaglie, il vaticanista della Juventus, e adesso il prepartita di Piero Chiambretti è il giusto mix di consapevolezza e determinazione, come dicono gli allenatori a corto di lessico e comunicativa.

    Sono in ritiro già da ieri, c'è la giusta carica ma del resto è la partita della stagione, la finale di Champions League: non a caso la giochiamo di mercoledì notte. Sarà grande spettacolo”. Ha già anche fatto la fisioterapia al ginocchio uscito malconcio dal precedente match televisivo con Nicola Legrottaglie, il vaticanista della Juventus, e adesso il prepartita di Piero Chiambretti è il giusto mix di consapevolezza e determinazione, come dicono gli allenatori a corto di lessico e comunicativa. Stasera arriva il Gran Comunicatore. “Sì, giochiamo con lui, con lo Special One, il Filosofo di Setúbal”. Alt, quello è copyright nostro… Viviamo lo stesso tipo di innamoramento, anche lei è stato stregato? “Di più, Mourinho fa parte del Dna stesso del nostro programma, e non per caso abbiamo scelto un sottotitolo assolutamente mourinhiano: ‘Solo per Numeri Uno'. Noi siamo sempre avanti, come lui, ma a volte a essere troppo avanti si finisce per essere indietro. A volte è un po' scomodo, come per Mourinho”. Un big match preparato da tempo: “Da tutta la stagione. Ci abbiamo messo mesi, non è uno che si fa intervistare facilmente, in tivù appare solo nei dopo partita, mai ospite. Una fatica convincerlo”.

    Per forza, è lo Speciale. Ma cosa c'è in questa passione travolgente? “Per chiunque ama lo spettacolo, lui è un numero uno. E a me interessa l'intervista come spettacolo. Di solito non anticipo mai quello che accadrà con gli ospiti, è un cattivo modo per fare comunicazione in mancanza di idee, non è nella filosofia del chiambrettismo parlare attorno all'evento. Ma questa volta è diverso. Lui è un personaggio vero: è bello, praticamente un James Bond del calcio, parla cinque lingue, fa citazioni. Alla tv, lui dà molto”.  José Mourinho è l'ospite unico di “Chiambretti Night” in onda questa sera alle 23.40 su Italia 1. E Chiambretti ci racconta la sua specialissima vigilia: “Mi esalto quando intervisto una persona davvero particolare, soprattutto se non l'ho mai incontrata prima. E' pura sorpresa anche per me”. Preparazione particolare? “Daremo il meglio, proveremo a mettere in campo il nostro 4-3-3, o il 4-4-2 per metterlo in difficoltà. Mi sono preparato esattamente come lui, studiando le cassette delle sue partite. Cioè le sue interviste: come si muove, come parla, le pause. Lui è un grande comunicatore, come Berlusconi”. Be' ma questo lo diciamo anche noi… “Intendo che gioca allo stesso modo: due secondi di domanda, e parte a parlare per sei, sette minuti. Come Berlusconi: gli avversari li stendono, li sfiancano, e nessuno si ricorda più nemmeno la domanda”. Quindi? “Il segreto sarà bloccargli il gioco, interrompere la trama, conteranno le ripartenze. Ci sarà il cronometro per dargli il tempo delle risposte, come nei dibattiti americani. Rubare palla e ripartire. Saranno 50 minuti intensi”. Solo voi due? “Sì, ci sarà Tiziano Crudeli, il guru dei cronisti milanisti, ma imbavagliato”. Una sfida che vale la sua stagione televisiva, spera di vincere? “Sono mourinhiano anche in questo: non è tutta la stagione, dopo stasera ce ne sarà un'altra. Spero in un due-a-due”. (nella foto di Vincenzo Di Cillo: Piero Chiambretti mostra il tappeto di pagine del Foglio all'Amourinho nostro)

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"