Così Sarkozy vuole fermare le proteste nelle ex colonie francesi

Maurizio Stefanini

Un mese di manifestazioni contro il carovita in Guadalupa hanno provocato il primo morto: un sindacalista colpito al petto da tre colpi di fucile per la caccia al cinghiale, il che sembrerebbe accreditare la tesi del primo ministro François Fillon, secondo il quale “non è stata la polizia ma qualche delinquente”. Sempre più barricate e saccheggi di negozi e uffici pubblici si sono affiancati però a scioperi e cortei.

    Guadalupa 55,7, Reunion 50, Martinica 47,8 e Sicilia 37,2 per cento: questa è la classifica delle quattro regioni dell'Unione Europea con i più alti livelli di disoccupazione giovanile. Martinica 23.931, Guadalupa 21.780, Bahamas 19.736, Porto Rico 19.600, Guyana Francese 17.380, Barbados 12.404, Grenada 5708, Repubblica Dominicana 4671, Dominica 4685, Suriname 4599, Giamaica 4195, Cuba 4000, Guyana 1411, Haiti 699: questi sono invece, in dollari annuali, alcuni redditi pro capite di riferimento della regione.

    Da queste cifre bisogna partire, per capire. Un mese di manifestazioni contro il carovita in Guadalupa hanno provocato il primo morto: un sindacalista colpito al petto da tre colpi di fucile per la caccia al cinghiale, il che sembrerebbe accreditare la tesi del primo ministro François Fillon, secondo il quale “non è stata la polizia ma qualche delinquente”. Sempre più barricate e saccheggi di negozi e uffici pubblici si sono affiancati però a scioperi e cortei, mentre la tensione si è accesa anche in Martinica, in Guyana francese, perfino nell'africana Reunion.  Sono i quattro Dom: i Dipartimenti d'Oltremare che la Francia ha istituito nel 1946, promuovendoli poi con la riforma costituzionale del 2003 a Regioni d'Oltremare.

    Distinti dalle Collettività d'Oltremare: categoria cui sempre nel 2003 furono promossi i vecchi Territori d'Oltremare (Tom) di Polinesia Francese, Mayotte,  Saint Pierre e Miquelon e Wallis e Futuna, a cui poi nel 2007 si sono aggiunte anche Saint Martin e Saint Barthélemy, dopo il referendum che aveva manifestato la loro volontà di separarsi proprio da Guadalupa. E distinti anche dagli altri ex-Tom di Nuova Caledonia e Terre Australi e Antartiche Francesi (Taaf), diventate invece Collettività sui generis. Le Taaf non hanno popolazione stanziale. La Nuova Caledonia in una data da fissare tra 2014 e 2019 farà un referendum sull'indipendenza. E le Collettività hanno ognuna uno statuto di ampia autonomia che garantisce loro privilegi di ogni sorta. I Dom, invece, sono Francia metropolitana. Il confronto dei redditi pro capite spiega bene il modo in cui la lealtà nazionale di queste ex-colonie la cui popolazione è spesso composta da ex-schiavi sia stato letteralmente comprato a suon di posti pubblici e spesa assistenziale.

    Non a caso, nel 1997 nelle Comore le due isole di Anjouan e Moheli si ribellarono al governo centrale di Grande Comore proprio invidiando la prosperità di Mayotte, quella quarta isola che ai referendum del 1974 e 1976 aveva rifiutato l'indipendenza. Chiesero la riannessione, che peraltro Parigi rifiutò. D'altra parte, però, le cifre sulla disoccupazione giovanile ci spiegano pure che questa continua iniezione di soldi non è mai riuscita a creare un'economia veramente vitale. La situazione è peggiorata dopo che il Wto ha costretto l'Unione Europea ad abbandonare progressivamente la politica di preferenza per le banane “comunitarie”, principale export dei Dom. Un'altra botta l'ha data il passaggio all'Euro. Da ultima, è venuta la crisi. Ben 146 erano le richieste per cui è partita la mobilitazione del “Liyannaj Kont Pwofitasyon” (Lkp): termine in creolo guadalupano che in francese è stato tradotto con “Mouvement contre l'exploitation outrancière” e in italiano starebbe per “Movimento contro lo sfruttamento”. Né manca un crescente sentimento nazionalista.

    Ma il punto chiave è stato l'aumento degli stipendi di 200 euro: che gli imprenditori non hanno voluto concedere; e su cui Sarkozy e Fillon non hanno voluto assumersi responsabilità dirette, sull'assunto liberista che certe questioni “vanno regolate tra dipendenti e datori di lavoro”. E' però abbastanza chiaro che a lasciar stare l'economia anche l'integrazione tra Francia e Dom sarebbe un qualcosa destinato a saltare. Dopo il morto, il governo ha parlato dunque sia di “aiuto ai salari più bassi”; sia di calo delle tariffe, specie per telefonia e Internet. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha promesso uno sforzo globale di 580 milioni di euro per aiutare le comunità dell'Oltremare. La soluzione vera dovrebbe essere, però, la nuova “Legge Economica d'Oltremare” che sarà sottoposta al Parlamento il 10 marzo, e che dovrebbe cercare di rilanciare i Dom a colpi di zone franche. In fondo, non sono paradisi fiscali le uniche isole caraibiche la cui economia sia veramente fiorente?