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Opere e omissioni di Goldman Sachs

“Per un banchiere è peggio parlare con un giornalista che scappare con la cassa”: la vecchia massima di Enrico Cuccia spiega forse il perché dello scandalo suscitato due giorni fa dalla confessione del manager di Goldman Sachs Greg Smith, che ha scritto sul New York Times i motivi delle sue dimissioni. Secondo uno che Goldman la conosce bene lo scandalo delle dimissioni di Smith non è l’accusa all’ad Lloyd Blankfein di aver distrutto la cultura della “avidità di lungo termine” promuovendo invece quella dei profitti immediati.

Michele Masneri 15 MAR 2012

Italia “sì” o “no”?

Perché il tormentone Fiat non riguarda solo Marchionne

Dopo le ultime fibrillazioni, Sergio Marchionne torna alla politica dell’appeasement. Ieri, durante la conferenza di apertura del Salone internazionale dell’auto di Ginevra, l’amministratore delegato di Fiat ha detto che “non esiste alcuna minaccia: abbiamo preso un impegno per Pomigliano, confermato quello per Mirafiori con almeno un modello della Fiat e uno della Jeep, gli altri due stabilimenti hanno altri prodotti”.

Michele Masneri 07 MAR 2012
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Il passo del gambero

E’ la rendita, bellezza! Taxi e altre retromarce da Roma a Milwaukee

Mentre slitta ancora il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto sulle liberalizzazioni – dopo averlo portato da oggi a lunedì prossimo, le commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera hanno deciso di posticipare ulteriormente il termine a martedì a mezzogiorno – il cosiddetto “cresci-Italia” sembra essere finito nella palude soprattutto per il suo tema più simbolico e dibattuto, quello dei taxi.

Michele Masneri 23 FEB 2012

Così gli aristocratici hanno rilanciato il molto sinistro Libé

Libération è vivo e lotta insieme a noi. Il giornale della sinistra francese, fondato da Jean-Paul Sartre nel 1973, ha diramato giovedì scorso i dati annuali di bilancio che mostrano cifre sorprendenti: intanto, per il secondo anno consecutivo, la società è in attivo. Non di molto, circa trentamila euro, ma è pur sempre un risultato sorprendente nel panorama decotto della stampa francese. Poi la diffusione, aumentata del 5,35 per cento

Michele Masneri 07 FEB 2012

La donna che sfidò lo Squalo

La battuta è facile, ma The Iron Lady è lei, non la Margaret Thatcher impersonata da Meryl Streep al cinema in questi giorni. Si chiama Georgina Hope Rinehart, per gli amici Gina, il 9 febbraio compirà 58 anni, non ha l’eleganza della Thatcher né della sua interprete, è una signora paffuta e poco curata che però si appresta a diventare la donna più ricca del mondo e forse la sfidante dell’impero Murdoch nei media.

Michele Masneri 02 FEB 2012

Talking about Italy

Sfiziosa nota politica di Citigroup sull’Italia che verrà

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, porterà forse all’implosione della Seconda Repubblica e alla nascita della Terza (meglio, “Italy 3.0”), ma non sarà lui a guidarla. Non è l’opinione di un notista politico molto introdotto, bensì di due analisti di una delle principali banche al mondo, Citigroup. Il rapporto si chiama “Talking about italian politics. Some rays of light in a complicated country”: è forse uno dei migliori pezzi giornalistici su quanto c’è da attendersi dalla politica italiana nei prossimi mesi.

Michele Masneri 01 FEB 2012

En attendant Merkel, anche il summit di Davos si fa il social network

E' stata la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ad aprire i lavori del World Economic Forum di Davos che oggi inaugura la sua quarantaduesima edizione. Tra gli ospiti attesi, il presidente della Bce, Mario Draghi, il segretario americano al Tesoro, Timothy Geithner, il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, il premier britannico David Cameron, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurrìa.

Michele Masneri 25 GEN 2012

Liberiamoci dallo stato

In casa Friedman l’atmosfera deve essere vivace: con un nonno, Milton, che aveva vinto il Nobel nel 1976, ma anche figli e nipoti non propriamente inconcludenti. Come David D. Friedman, dove la D sta per “Director” ed è uno dei misteri insondabili dell’onomastica americana, figlio del grande economista oltre che economista in proprio.

Michele Masneri 22 GEN 2012

Così la grande rissa tra krugmaniani e Chicago boys invade i blog

I rapporti tra economisti keynesiani e colleghi della Scuola di Chicago non sono mai stati idilliaci, ma ci voleva la grande crisi (e l’invenzione dei blog) per arrivare allo scontro quasi fisico tra le due correnti di pensiero e i loro rappresentanti. Che il match intellettuale fosse salito di tono era evidente sin dal primo di gennaio. Che il match intellettuale fosse salito di tono era evidente sin dal primo di gennaio, quando il premio Nobel Paul Krugman dalle colonne del New York Times aveva scritto che “chi si affida a economisti della Heritage Foundation ha dovuto attendere che Barack Obama venisse eletto per capire che i deficit di bilancio avrebbero mandato i tassi di interesse alle stelle. Che tempismo!”. Leggi Francia, appello a Draghi: basta con le banche pingui e gli stati miseri

Michele Masneri 04 GEN 2012

L’isteria dell’austerity

L’austerity ci ucciderà tutti, non solo nel lungo ma anche nel breve periodo. E’ questo il succo dell’ennesimo editoriale di ieri sul New York Times di Paul Krugman (“Nessuno capisce il debito”) in cui il premio Nobel si lancia nell’affondo forse più keynesiano della sua lunga carriera. “I critici della spesa in deficit – scrive Krugman – dipingono uno scenario in cui saremo impoveriti dal bisogno di ripagare il denaro preso in prestito. Vedono l’America come una famiglia che ha preso un mutuo troppo alto e che passerà i guai nel ripagare le rate mensili”.

Michele Masneri 02 GEN 2012
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