Consigli per aperitivi sicuri in tempi di intercettazioni di massa (e cimici sulla giacca)

Marianna Rizzini

In tempi di intercettazioni di massa, non si sa mai. Anche tu magari conosci un intercettato/a (che ovviamente non sa di essere intercettato/a) e magari stasera vai a prendere un aperitivo con lui/lei. Dunque devi premunirti dal rischio di cadere vittima di intercettazione passiva e incidentale: tu sei in ritardo, parli al telefono con l’intercettato, magari ti dilunghi a chiacchierare mentre arrivi per fargli compagnia e vieni intercettato a tua volta. Oppure: l’intercettato/a va a fare la fila alla cassa (lontana dal tavolo) per prendere il tuo e il suo secondo mojito, ma poi cambi idea a non lo vuoi più. Allora, dal tuo tavolo, chiami al cellulare l’intercettato/a per dire: “Non voglio il secondo” e però vieni intercettato. Poi vallo a spiegare agli inquirenti che “il secondo” non era il secondo nome in chissà quale lista politica o il secondo pacchetto di azioni.

In tempi di intercettazioni di massa, non si sa mai. Anche tu magari conosci un intercettato/a (che ovviamente non sa di essere intercettato/a) e magari stasera vai a prendere un aperitivo con lui/lei. Dunque devi premunirti dal rischio di cadere vittima di intercettazione passiva e incidentale: tu sei in ritardo, parli al telefono con l’intercettato, magari ti dilunghi a chiacchierare mentre arrivi per fargli compagnia e vieni intercettato a tua volta. Oppure: l’intercettato/a va a fare la fila alla cassa (lontana dal tavolo) per prendere il tuo e il suo secondo mojito, ma poi cambi idea a non lo vuoi più. Allora, dal tuo tavolo, chiami al cellulare l’intercettato/a per dire: “Non voglio il secondo” e però vieni intercettato. Poi vallo a spiegare agli inquirenti che “il secondo” non era il secondo nome in chissà quale lista politica o il secondo pacchetto di azioni. In caso di arrivo del decreto governativo ammazza-intercettazioni, poi, dovrai prevedere anche il caso in cui gli investigatori si siano preventivamente attrezzati per tale eventualità e abbiano nel frattempo piazzato una cimice sotto il bavero della giacca di lui (o nella borsetta di lei), ovvero dell’aperitivista monitorato/a dagli inquirenti.
In tal caso, evitare i luoghi romantici, come “Luca e Andrea” sul Naviglio Grande a Milano (nei giorni feriali) e “L’Angolo Divino” di Roma, in zona Giubbonari. Si sa che l’atmosfera tranquilla è nemica dei segreti (tantopiù in tempi di cimici di massa). Nel dubbio d’essere in compagnia di un individuo dotato di cimice, dunque, scegliete il bagno di folla – non vorremmo essere tacciati di favoritismi, ma il bar “Freni e Frizioni” di Roma-Trastevere, già citato in questa rubrica, è a prova di 007: lì non senti nemmeno chi ti parla all’orecchio, tanto è il frastuono che proviene dalla musica reggae e dal vociare degli affamati che si avventano sul cibo: c’è speranza che neppure una cimice possa farcela. Meglio ancora può andare al Ketumbar di Testaccio (ma solo in una serata electrojazz. Diffidare invece della meno rumorosa serata nu-lounge). Infine, evitate di bere Negroni. Il Negroni, tra tutti i drink, è il più potente nello scatenare l’immediato innalzamento del tono della voce – ne consegue che è il Negroni il rischio numero uno in tempi di cimici di massa.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.