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Cosa serviva a Provenzano per far pace con gli ebrei

Andrea Marcenaro

Ci sembrava di ricordare che il suo amato Raffaele La Regina stesso avesse dovuto dimettersi per una sfilza di twitter contro Israele. Ma lui non sembrava dargli tutta questa importanza. Ora con gli insulti a Schlein ha cambiato idea

Ci sembrava di ricordare che il piddino Peppe Provenzano, vice fino a ieri di Enrico Letta, poi da ieri grande elettore di Elly Schlein, alle scorse elezioni fosse arrivato al punto di silurare l’ex presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella, pur di mettere al posto suo l’amatissimo Raffaele La Regina. Ci sembrava di ricordare che La Regina stesso, un vero imprudente, avesse dovuto dimettersi per una sfilza di twitter contro Israele che sfioravano da vicino, secondo molti, il pregiudizio antisemita. Cui non sembrava, Provenzano, dare tutta questa importanza. Ci sembrava di ricordare che fosse stato lo stesso Letta, infatti, a pretendere la testa di La Regina. Poi tant’è. Ieri, con la Schlein sottoposta a insulti vergognosi per via del suo “naso da ebrea”, Peppe Provenzano le ha prontamente esternato la propria completa solidarietà. Non sarà forse il massimo. Antisemita, però, mai più. Meglio filo col naso degli altri.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.