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Non sia mai che Conte rischia di usurarsi

Andrea Marcenaro

Avanti così per mesi, a furia di pensare alla differenza tra una margherita e un trattore, o tra il mare Antartico e un bidet (mica si pretende tra “offensivo” e “difensivo”)

Alza la voce con Draghi e becca un paio di schiaffoni. Prova con Di Maio e quello gli dice chiama dopo, sono al telefono col sarto. Il suo presidente della Commissione Esteri viene preso a calci nel sedere perfino dal barista del Senato, lui ne vuole uno nuovo, altri calcioni, e viene eletta Stefania Craxi dagli alleati che, vedi un po’, sarebbero gli alleati suoi del Pd. Uguale sulla Giustizia. Uguale sulle armi all’Ucraina: queste fanno solo bum, e va bene, queste altre che sparano i tappi proprio no. E avanti così, da mesi. Perciò. O qualcuno si prende la briga di spiegargli almeno la differenza tra una margherita e un trattore, o tra il mare Antartico e un bidet  (mica si pretende tra “offensivo” e “difensivo”), oppure temo che perfino un leader tutto testa come Conte potrebbe usurarsi.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.