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Stiamo aspettando di sapere quando il Covid ci renderà migliori

Andrea Marcenaro

Non è tanto il fatto di avere Draghi e tanti soldi da spendere per cani e porci. Ci fidiamo soprattutto della previsione certa fatta all'inizio della pandemia

Nulla si crea e nulla si distrugge. Cioè. A parte Sigmund Freud, che l’ha spiegato per lungo e per largo: “Non si muore perché ci si ammala, ci si ammala perché a un certo punto bisogna pur morire”. A parte che le morti dispiacciono a tutti, e dico a tutti, brutti stronzi che siete, quantunque il morto più vicino a te dispiaccia meno del morto troppo vicino a me. A parte i dettagli precedenti, s’intendeva dire, noi milioni di sopravvissuti a questo punto abbiamo Draghi, abbiamo 250 miliardi in più da spendere per cani e porci e infine, buon peso, essendo la successiva un’opinione consacrata e incontestata fin dall’inizio della pandemia, questo cazzo di Covid ci renderà migliori.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.