Una manifestazione di Forza nuova a Roma a maggio 2021 (Ansa) 

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Il nostro No Black Pass

Andrea Marcenaro

No pasaràn, se li magnamo vivi. Ma il guaio è sempre un altro: se poi davvero il Foglio porta sfiga, e da qui a Capodanno torna Trump, chi la protegge la sede della Uil?

No green pass divide il paese. Nove a uno, certo, ma quel po’ divide. No Black Pass, invece, farebbe quantomeno risparmiare l’Italia sugli striscioni d’apertura dei cortei e rappresenterebbe forse la quadratura del cerchio: sfilano fino a mezzogiorno quelli tipo noi, del No pass alla camicia nera; nel pomeriggio, quelli del No pass al Negro, tipo Meloni che è donna, moglie, bionda, ariana, come ariana non altissima, per sincerità, in compenso madre; più quelli di Salvini quantunque, a dirla tutta, proprio negro no, ma un cicinìn mezzo turco Salvini sembrerebbe. Fanculo comunque loro, gli ungheresi, i fascisti e i polacchi: No black pass. Punto. Il nostro No black pass. Bipunto. No pasaràn. Tripunto. Se li magnamo vivi. Quadriripunto. Ma il guaio è sempre un altro: se poi davvero il Foglio porta sfiga, e da qui a Capodanno torna Trump, chi la protegge la sede della Uil?

  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.