(foto LaPresse)

Autoerotismo nazionale

Andrea Marcenaro

Siamo con l'Olanda come il ragazzo che ha scritto a Galimberti per confessare il suo senso di colpa

Un giovane italiano vive in Francia, è cattolico, diciottenne e si abbandona “troppo”, confessa lui stesso, all’autoerotismo, avvertendo lacerante il senso di colpa. Finché torna in Italia, incontra una ragazza, se ne innamora e la pianta lì con l’autoerotismo; è che un’amica di lei gli confida come l’amor suo, purtroppo, ami un altro. Lui, crolla, si riattacca furiosamente alla pratica da poco accantonata, al senso di colpa che di nuovo prorompe e chiede disperato consiglio a Galimberti, il filosofo di Repubblica. Lui gli scrive. Galimberti gli risponde sul giornale. Lo fa con grande saggezza, consola il ragazzo e addirittura lo quieta, forse. E suona, il tutto, come una storia bella, seria, normale, perfino edificante. Solo, proprio in questo momento, mettiamo a parte il frugale olandese di una nostra, italianissima quanto ingovernabile, passione per le seghe?

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.