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Qua finisce male, anzi peggio

Andrea Marcenaro

Se nel governo uno dice una cosa e uno ne dice un'altra e se i conti pubblici fanno schifo...

Però, ripensandoci meglio. Se il governo procede così, il presidente del Consiglio dice una cosa, il ministro dell’Economia un’altra, il Def un’altra ancora e la lettera alla Commissione europea ne sostiene una quarta; se affrontiamo la Finanziaria con l’allegria di un debito al 133 per cento, la crescita sullo zero, lo spread attorno ai 300 punti base, un rating sul debito appena sopra il livello spazzatura e i titoli di stato quasi peggio che in Grecia; se Draghi se ne va, se soldi da spendere non ce n’è, se la spesa non si taglia e il denaro nessuno te lo dà senza prenderti per il collo; se la montagna di miliardi per gli anni prossimi non la troviamo, se in Europa siamo alla frutta, se va tutto a remengo, se l’opposizione intanto non si oppone, se andrà a finire che ci scalderemo il brodo coi legnetti e finiremo in tre anni tutti morti; ma allora avremo o no, ripensandoci meglio, quantomeno il vantaggio che il global warming a noi ci fa una pippa?

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.