Paolo Savona (foto LaPresse)

Caro Savona, perché fare il ministro a ogni costo?

Andrea Marcenaro

Quando resteremo tutti in mutande, a lui che è persona colta e navigata, non resterà che porre una semplice domanda

Il professor Savona è diverso da Toninelli, pardon, dal ministro Toninelli. Il professor Savona è intelligente, è colto, è navigato, sa navigare, conosce gente e insomma la sa lunga, il professor Savona. Ne conveniamo? Bene. Se il Corriere di ieri ha scritto il giusto, allora il professor Savona ha detto: 1) I mercati si sono comportati moderatamente, con loro la prova del Def è stata superata. 2) Non faremo la fine della Grecia. 3) Credo di no, spero di no. 4) Se poi l’Europa non ci stesse, a quel punto elezioni, ma io mi farò da parte. Esattamente. Il professore si farà da parte. A quel punto. Con i nostri risparmi che varranno già un cazzo. Lui, però, lui lo farà a quel punto. Ora. Al professor Savona che è persona intelligente, colta e navigata (e che, se gli va male, combatterebbe come un Ercole per mettersi/ci una pezza: ma no, ha risposto lui, io mi farò da parte), un’unica domanda viene da porre: perché, se era tanto per sport, fare il ministro a tutti i costi invece che disfarsi di alcool e di droghe come usa tra noi vecchi normali?

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.