Una scena di Revenant - Redivivo, film del 2015, diretto da Alejandro González Iñárritu

Non avrai il mio scalpo

Andrea Marcenaro

Diavoli bianchi e toghe rosse

E la politica, e sempre con ‘sta politica, ma parlar di qualcos’altro, mai? Lo scalpo, per dire. Eh che schifo, lo scalpo! Vero. Tant’è. Pare assodato intanto, contrariamente alla vulgata, che l’abitudine di togliere lo scalpo al nemico sia stata introdotta dai bianchi. Ciò che non entrò per nulla in contraddizione col fatto che i nativi americani ne avessero poi fatto loro stessi una vera passione. Esisteva, nei villaggi indiani, il palo degli scalpi, così come molti guerrieri non disdegnavano affatto, anzi, di appendere scalpi su scalpi a una specie di cinta che cingeva loro la vita. E segno di codardìa veniva considerato il gesto di colui che si fosse rasato il cranio per evitare l’asportazione, appunto, del tricotrofeo. Oltre allo scalpo vero e proprio, il quale consisteva in una circonferenza di cuoio capelluto sui 15 centimetri circa di diametro, spesso il vincitore tagliava e portava via anche il resto dei capelli del vinto, capelli che la moglie avrebbe in seguito utilizzato come frange per i vestiti dei giorni di festa. E molto altro si potrebbe ovviamente poi aggiungere sugli scalpi. Noi ci fermiamo qui. Era solo per dire come il dottor Davigo, che passa sempre per terribilissimo magistrato, magari invece è un banale chiricahua.

  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.