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Il trasformismo dell'M5s spiegato con Rajoy

Andrea Marcenaro

Di Maio, non aveva fatto in tempo a spiegare l'integrità del premier spagnolo che è intervenuto ieri Di Battista

Bisognerebbe forse smettere di canzonare i 5 fessi per la volgare disinvoltura con cui saltano di palo in frasca negando nel pomeriggio quanto affermato la mattina, e bisognerebbe forse cominciare a invidiarli. L’ultima è da manuale. Il presidente del Consiglio in pectore, Di Maio, non aveva fatto in tempo a spiegare alla facoltosa platea di Cernobbio come il modello suo e dei 5 aggeggi fosse lo spagnolo Mariano Rajoy, con la sua integrità, la capacità riformista e la sua abilità nel convincere l’Europa, che è intervenuto ieri Di Battista a stabilire che nessuno è peggio di Rajoy, un pericoloso rottame, un antidemocratico incallito il quale non lascia neppure votare la gente. Dal bianco al nero, sicuro senza accorgersi. Disse qualcuno che i doveri di un uomo, o di un gruppo di uomini, si moltiplicano via via che la sua conoscenza aumenta. Fosse vero il concetto, e lo è, quegli invidiabili deficienti vivranno di diritti.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.