Faccia da mostro e il clan dell'antimafia

Andrea Marcenaro

E con quel “mostro” si riempiono la bocca, si danno di gomito, si sentono espertissimi, siamo quelli dell’antimafia proprio-proprio, che la sanno più lunga di tutti

Ma che piacere, ma che bellezza. E’ morto Faccia da mostro. E come lo dicono volentieri: Faccia da mostro! E con quel “mostro” si riempiono la bocca, si danno di gomito, si sentono espertissimi, siamo quelli dell’antimafia proprio-proprio, che la sanno più lunga di tutti. Il loro è un grande clan, pardon, un grande club, che se ne strafotte delle ripetute assoluzioni di Giovanni Aiello. Però plaude alla Procura di Reggio Calabria che non ha cavato un ragno dal buco in trent’anni e lo indaga di nuovo ora, dopo morto. Sono fatti così, impazziscono per Ingroia, per Di Matteo, per le Agende rosse. Adesso per Faccia da mostro e non c’è niente da fare. A parte che tra l’altro è più brutto Gad.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.