Foto di A. Strakey via Flickr

Tempo di riallacciare i rapporti

Andrea Marcenaro

Avevamo litigato per una stronzata, litigavamo sempre, tra l’altro, ma lui quella volta s’impuntò

Ci tenevo a riallacciare con Roberto. Avevamo litigato per una stronzata, litigavamo sempre, tra l’altro, ma lui quella volta s’impuntò, vaffanculo mi disse, quando l’invito manteneva ancora una sua sbrigativa nobiltà. E chiusa lì. Sono passati sei anni. Ogni tre o quattro mesi lo cercavo, rivediamoci, dai, e niente. Avrà avuto le sue ragioni. E anch’io le mie per non mollare: troppo intelligente, era, simpatico, generoso e imbranato negli affari quanto geniale in tutto il resto. Soprattutto, testardo: io chiamavo, lui chiudeva, io richiamavo, lui ribadiva. Ci ho riprovato di nuovo ieri, e vieni, su, che ti aspetto a cena stasera. T’ho detto di no. Pazienza. Mi è uscita dal cuore in extremis: guarda però che sono Andrea, io, mica Ferruccio de Bortoli. E’ venuto.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.