Sergio Mattarella (foto LaPresse)

Joe menabò

Redazione

Altro che consultazioni, Mattarella ha il suo cavallo. Vecchio, giovane o suora. E sempre meglio di Johnny

Bau-7-tè! La carta segreta di Mattarella viene dai giornali. Giornata di inutili consultazioni al Quirinale è quella di lunedì prossimo ma il Capo dello stato, certo di non cavare una rapa dai partiti, punta alle rotative e pesca il premier tra le grandi firme del giornalismo italiano.

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale viene da un giornale. Altro che giuristi, macchinisti, fuochisti e concertisti. Sergio Mattarella non vuole andare alle elezioni e l’uomo giusto al posto giusto se l’acchiappa sfogliando le pagine della carta stampata.

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale è nel menabò. Lo intuisce subito, da par suo, Paolo Mieli. Sa che toccherà a lui – e a chi, se no? – ma si premura di far sapere a Mattarella che no, lui non può: ha promesso ad Alessandra Sardoni di andare ospite a Omnibus e negli studi de La7, alle otto del mattino, non si possono far sedere i Lancieri di Montebello di stanza a Palazzo Chigi intorno al tavolo. Stessa cosa da Lilli Gruber a Otto e Mezzo.

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale è nel menabò. Mobilitati tutti i quotidiani, tutti i telegiornali e – va da sé – tutti i settimanali, il più bello dei quali, che ha appena festeggiato nel suo primo anno, sembra offrire l’identikit disegnato da Sergio Mattarella in persona: o un anziano, o un giovane, o una donna.

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale è nel menabò. “Chi è più preciso di me?”. E’ l’inconfondibile squittio di gioia di Joe Servegnini, direttore di 7, davanti alla redazione riunita stremata dalle pensate del più grande giornalista di tutti i tempi (ormai superiore, ebbene sì, di Gianni & Riotto detto Johnny).

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale si trova in un giornale. “Se è anziano, il corvo del mio crine ha già ceduto il posto alla colomba e siamo a posto; se lo vuole giovane, chi può mai competere col millennial che è in me; se, infine, cerca una donna quale altra (vero, Irene?) può sfoggiare una frangetta da suora laica come la mia? Ebbene sì, donna e santa!”. Eccolo, è l’incredibile Joe, più di Johnny, meglio di Johnny.

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale è nel menabò. Parte per la tangente, Joe, attacca i post-it sulle braccia dei suoi redattori e li nomina sul campo ministri, ministresse e sottosegratari. Fa per appiccicare un foglietto sulla giacca di Antonio D’Orrico – “ti nomino ministro della Cultura” – ma quello, occhi volti al cielo, forte di santa pazienza, lo gela: “Grazie, ma sono già vicerè di Vigata”.

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale è un giornalista. E che giornalista. Joe è più che certo. La sua frenesia mette in imbarazzo l’editore. Urbano Cairo, infatti, contattato per l’incarico di premier già il 5 marzo, all’indomani della vittoria di Matteo Salvini e Luigi Di Maio, potrebbe anche essere contento della nomina di Servegnini (gli risolverebbe le immani grane con gli inserzionisti di 7, tutti inferociti con Joe), potrebbe…

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale è un menabò. Potrebbe, dunque, essere contento Cairo, potrebbe così far tornare Pier Luigi Vercesi senza dover ammettere di aver toppato sollevandolo dall’incarico; potrebbe far vanto di dare un proprio uomo alle Istituzioni ma gli strepiti del nostro beniamino – “l’anziano sono io, il giovane sono io, la suora sono io!” – lo irritano non poco. Non fosse altro perché Joe, con l’ingratitudine dei beneficiati, si affaccia da una finestra di via Solferino e da lì getta i blocchetti – tutti strappati – di buoni taxi per le corse Milano-Crema: “Volerò con l’Air Force One di Matteo Renzi, volerò su Rignano!”.

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale è nel menabò. Forse ingrato con Cairo, giammai Servegnini può però esserlo con Matteuccio suo. Strappa i buoni taxi ma non cestina certo gli sms, le chat e le tante mail scambiate con il leader del Partito democratico. L’ottimo Joe, ancora prima di essere convocato al Quirinale per ricevere il mandato, avvolto nel suo proverbiale impermeabile bianco, si reca nottetempo a Scandicci.

 

Bau-7-tè! E’ l’incredibile Joe, più di Johnny, meglio di Johnny. Una, una sola è la meta: la grotta dove un tempo Pacciani organizzava i suoi giri di ramino ed è lì che – novello Lancillotto – Joe medita. Fortificato nello spirito, omaggiando Maria Elena Boschi quale splendente Ginevra, Joe trotterella a cavallo di un caval fino a Rignano per salutare Renzi, il suo Artù: “Faremo di Palazzo Chigi la nostra Camelot, la tua Camelot!”.

 

Bau-7-tè! La carta segreta del Quirinale è un menabò. Altro che giuristi, professori e commissari d’esami ai concorsi di figli e nipoti di presidenti della Repubblica, la carta segreta del Quirinale è solo lui: l’incredibile Joe, più di Johnny, meglio di Johnny.

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