Cellulari stupidi come una capra

Eugenio Cau

Perché usare strumenti come i dumbphone per tornare alla vecchia vita di un tempo è semplicemente inutile

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Cellulari stupidi come una capra

 

Volete sapere qual è la moda più stupida del panorama tecnologico di questi anni? Badate bene, scrivo "stupida" perché se lo dicono da soli: sono i "dumbphones", telefoni stupidi, in opposizione agli "smartphones", telefoni intelligenti. Cosa sono i dumbphone? Avete presente il telefono che avete comprato per il nonno? Vecchio Nokia di plastica, 29,99 euro al supermercato, tasti grandi e nessuna funzione a parte telefonate ed sms? Ecco, i dumbphone sono esattamente la stessa cosa, soltanto che sono un po' più sottili e costano 150 dollari (anche di più). Ce n'è di molti tipi.

C'è, appunto, il dumbphone raffinato e costoso, sottile sottile, grande quanto una carta di credito ma stupido come una capra (nonostante questo, è andato sold-out):

 

 

Nokia, approfittando della moda, ha deciso di riproporre il suo glorioso 3310 qualche mese fa, senza grossi aggiornamenti a parte lo schermo colorato: dumbphone con effetto nostalgia:

 

 

Insomma, i dumbphone sono strumenti (spesso costosi) di autocastrazione tecnologica, ma la loro esistenza è ingiustificata per molte ragioni. Anzitutto, l'idea che per evitare la tecnologia serva altra tecnologia è bislacca. Soprattutto, non è consigliabile l'idea stessa di evitare la tecnologia perché intrinsecamente dannosa per la "vita reale". Per esempio, questa settimana Google ha presentato l'ultima versione di Android, e tra le nuove caratteristiche più pubblicizzate c'è un timer per le app. Si può decidere prima quanto tempo si può usare Facebook in una giornata: diciamo un'ora al giorno. Trascorso quel tempo, la app di Facebook diventa grigia e inutilizzabile fino al giorno dopo. Sembra geniale, vero? No!

Chi legge questa newsletter sa quanto siamo critici davanti alle macchine mangia attenzione della Silicon Valley. Ma bisogna stare molto attenti a tracciare distinzioni ormai fittizie tra ciò che è "vita reale" e ciò che è "vita digitale". Imporre limitazioni (come i dumbphone, come il nuovo Android) sulle attività digitali perché "bisogna vivere, stare all'aria aperta, parlare con gli amici, blah blah" è anacronistico. Ecco una notizia: stare su Facebook è vita, e in quanto tale non è consigliabile limitarla. La domanda che bisogna porsi è: è vita sana? La risposta in questo caso è: probabilmente no.

Ma usare strumenti come i dumbphone per tornare alla vecchia vita di un tempo è semplicemente inutile. Quella vita è già morta da un pezzo. Bisogna trovare un equilibrio in questa vita nuova. E se proprio volete un dumbphone, andate dritti sul Nokia di plastica. Ventinoveenovantanove al supermercato.

 

VALLEY E ALTRE VALLEY

 

 

Cosa è successo questa settimana

  • Bisognerebbe iniziare parlando di Google e di Microsoft, che hanno tenuto due grossi eventi nei giorni scorsi e presentato un sacco di cose nuove. Ma più importante ancora, anche per gli argomenti di questa newsletter, è la notizia che forse si è scoperta la ragione dell'incidente mortale in cui una vettura a guida automatica di Uber ha investito e ucciso una persona che attraversava la strada in Arizona. Secondo The Information, dalle indagini di Uber risulterebbe che la macchina ha visto il pedone ma non si è fermata apposta. In pratica: la macchina era stata settata con alcuni sistemi per evitare i falsi positivi e rendere la guida più confortevole. Per esempio, se davanti alla macchina passa una busta di plastica portata dal vento, la macchina dovrebbe riconoscerla come un oggetto innocuo e non inchioda. A quanto pare la vettura è stata settata male, e ha riconosciuto la povera signora uccisa come uno di questi falsi positivi da ignorare. Se le indiscrezioni sono corrette, è morta una persona a causa di algoritmi mal equilibrati – questo potrebbe implicare un errore umano, il che scagionerebbe la tecnologia. Al tempo stesso, però, l'incidente è un segnale di vulnerabilità preoccupante. Link: The Information (sotto paywall), TechCrunch (una spiegazione sintetica).
  • Nel frattempo, anche un minivan di Waymo (Google) è stato coinvolto in un incidente, ancora in Arizona. Questa volta, però, un altro veicolo gli è andato addosso. Video qui sotto.

 

 

  • Ok, Microsoft e Google. In ordine cronologico: all'inizio della settimana, Microsoft ha tenuto BUILD, la sua conferenza per sviluppatori. Alcune novità presentate, molta intelligenza artificiale. Qui un elenco delle novità più importanti.
  • Google ha tenuto la sua conferenza IO il giorno dopo. Ha presentato il nuovo Android e una caterva di nuove cose con l'intelligenza artificiale, o di cose vecchie con l'AI aggiunta dentro.
  • La novità più interessante si chiama Google Duplex. L'intelligenza artificiale di Google ora non solo è in grado di rispondere alle domande: può fare telefonate al posto vostro, per esempio per prenotare un appuntamento dal parrucchiere. Il video di dimostrazione è abbastanza impressionante. Dobbiamo preoccuparci adesso che le intelligenze artificiali sembrano indistinguibili dagli esseri umani quando parlano al telefono?

 

 

 

 

VIDEO BONUS

 

Le ICO, "initial coin offering", emissione di criptovalute per finanziarie imprese di vario tipo, sono diventate una moda virale dopo il gran successo di Bitcoin. Una stupenda video-infografica mostra le dimensioni (e le tempistiche) di questa follia.

 

 

LONG READ, METTETEVI COMODI

 

Ok, questa volta il Wall Street Journal l'ha proprio steccata. Il massimo giornale finanziario americano scrive, in un pezzo molto godibile, che il peggior lavoro in America è quello del social media manager della società della metropolitana di New York, vale a dire il poveretto che subisce gli insulti su Twitter di migliaia di pendolari infuriati. Sarà anche il peggior lavoro d'America, ma impallidisce davanti al compito immane del suo collega dell'Atac, l'azienda dei trasporti di Roma.

Dovete pagare!, scrivevamo in una vecchia newsletter notando come il miglior modo per evitare che i servizi online diventino delle trappole sia metterci del denaro. TechCrunch, tuttavia, nota un fenomeno altrettanto interessante: la moda del paywall (da ultimo Bloomberg), più gli abbonamenti da pagare mensilmente a Spotify, Netflix, Amazon e compagnia, ormai richiede che per informarsi e consumare film e musica si debba pagare cifre sempre più alte.

C'è un comitato di 15 persone dentro a Wikipedia che impedisce ai redattori di scannarsi a vicenda.

La moda delle criptovalute (vedi sopra) hanno generato una scarsità pazzesca di una certa componente di computer.

Chi sta vincendo la guerra della macchina che si guida da sola. Bella inchiesta di Bloomberg.

Andrew Ng, decano dell'intelligenza artificiale, dice che la sua azienda è ben messa (e nel dirlo scrive un articolo interessante sullo sviluppo della tecnologia).

Il più grande fondo di investimento mondiale in tecnologia, guidato da Masayoshi Son, ha già investito 30 miliardi di dollari dei 100 a sua disposizione, e dice che le cose gli stanno andando alla grandissima.

Tra le azienda finanziate da "Masa" c'è la cinese Didi, che guarda caso ha un piano per dominare il mondo.

Il gigantesco giro d'affari dietro alle recensioni su Amazon.

 

APP DELLA SETTIMANA

 

Volete diventare astronauti? Una app finlandese approvata dalla NASA vi spiega come farlo, dagli allenamenti fisici alle conoscenze teoriche, con una grafica piacevole e divertenti sistemi di gioco. L'ipotesi di farsi astronauti non è nemmeno così remota, visto che già nei prossimi anni inizieranno i voli per passeggeri spaziali. Per iPhone e per Android.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.