Che conseguenze ha una stretta di mano?

Giulia Pompili

Il grande incontro tra Kim Jong-un e Moon Jae-in è stato soprattutto scenografico.

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In primo piano: Quanto costa una stretta di mano?

 

  

Mentre iniziavo a scrivere questa newsletter ho pensato: cavolo, è la prima newsletter dopo il grande incontro tra Kim Jong-un e Moon Jae-in. Il secondo pensiero è stato: e da dove comincio? Ci sarebbero un milione di cose da dire. Poi, subito dopo: ma non sarebbe meglio pubblicare soltanto le foto?

 

Ecco. Il terzo summit intercoreano, il primo nella storia a svolgersi in territorio sudcoreano – a parte un brevissimo momento in cui Kim ha invitato Moon "in Corea del nord" – è stato soprattutto scenografico. Questo non toglie nulla al significato dell'evento, certo, ma è chiaro che gran parte della cerimonia e degli appuntamenti della giornata sono serviti principalmente alle telecamere e ai fotografi. Qui in Italia, al momento della stretta di mano (sono stati puntualissimi!) erano le 2:30 del mattino. Ho messo la sveglia, e ho seguito la diretta di Arirang per circa un'ora. Nel momento in cui è uscito Kim Jong-un dal Panmungak (il primo edificio di fronte alla linea di confine) mi sono emozionata, esattamente come tutti quelli con cui stavo seguendo in diretta, via messaggi, lo storico evento. Per un attimo ho sussultato: Kim ha iniziato a scendere quelle scale, mentre Moon lo aspettava sulla linea di confine, e in volto era serissimo. Poi, a pochi passi da Moon, si è aperto in un sorriso ed ecco, il teatro è iniziato. Dopo aver dormito molto poco ho scritto questa analisi, diciamo così, della giornata, che trovate online qui.

  

Detto questo, ci sono stati momenti di lavoro ad altissimo livello, e momenti – tanti – di grandi sorrisi. Secondo molti analisti l'intesa tra il presidente sudcoreano Moon e il leader nordcoreano Kim è reale, e questo è un punto a loro favore (lo ha detto anche Moon stesso).

 

La parte più bella della giornata, secondo me, è stata quella del tavolino al sole e della conversazione privata tra i due leader. Un'immagine simile un anno fa sembrava impossibile. Sul tavolino preparato dal cerimoniale sudcoreano c'era il tè, dei biscottini, e un posacenere: Kim Jong-un è noto per essere un accanito fumatore. E invece, davanti a Moon Jae-in, non ha fumato. E' un notevole segno di rispetto nei confronti di un leader più adulto.

  

Sul Washington post Anna Fifield ha cercato di ricostruire quella conversazione privata – anche se a favore di telecamere. Secondo esperti di lettura delle labbra i due leader hanno parlato molto di America.

  

Un'altra cosa che mi hanno fatto notare alcuni lettori: le guardie di Kim non indossavano gli occhiali da sole, che di solito portano per evitare il contatto visivo con eventuali minacce. Segno di un'apertura – anche se le misure di sicurezza sono state maniacali come al solito.

  

Altro momento indimenticabile: il banchetto serale. Col passare delle ore gli animi si sono rilassati (non è sfuggito il fiatone di Kim nei primi minuti dopo la stretta di mano, per emozione o forse per il diabete) e ad accompagnare i due leader sono arrivate anche le rispettive first lady.  La cena è durata più di tre ore, durante le quali Kim ha tracannato parecchio alcol, ha fumato molte sigarette (a dispetto dell'appuntamento pomeridiano), e poi ci sono delle magnifiche foto dei due leader che ridono a crepapelle, per via della performance di un mago sudcoreano invitato a intrattenere gli ospiti che ha trasformato i soldi di Moon nel conto della cena.

  


 

Penisola coreana

  

Il ponte pedonale dipinto di blu – come la Corea unita – dove è iniziata la passeggiata privata tra Moon e Kim


 

E' imminente l'annuncio della "liberazione" dei tre cittadini americani ancora detenuti dalla Corea del nord – una delle condizioni necessarie e sufficienti per il disgelo e per il prossimo incontro storico, quello tra il presidente americano Trump e Kim. Elise Hu, una delle mie corrispondenti preferite, con l'occasione segnala su Twitter questo report sui rapimenti da parte della Corea del nord.

Con l'occasione, Trump ha fatto sapere – dopo un twitt che sembrava un sondaggio – che preferirebbe che l'incontro con Kim avvenisse a Panmunjom. La Zona demilitarizzata all'inizio era stata esclusa, e si parlava soprattutto di Singapore e Mongolia. Chissà perché questo cambio repentino di idea, forse il presidente ha visto venerdì quanto possa essere carico di significati il Trentottesimo parallelo. In ogni caso, tra non molto, dovrebbe essere ufficializzato luogo e giorno.

Venerdì 27 aprile 2018 è stata una delle giornate più importanti per l'Asia orientale e in quelle ore sono successe molte cose, oltre alla fatidica stretta di mano. Non farò un elenco delle analisi che dovete leggere o no, ma Mintaro Oba, diplomatico di lungo corso del dipartimento di stato americano, e di cui c'è da fidarsi, ha fatto un bel manuale di conversazione:

"Vuoi essere un esperto di Corea del Nord? Ecco il modello senza rischi: (1) qualunque evento appena accaduto, dì che è successo prima. (2) Fai un elenco dei precedenti accordi falliti. (3) la storia ci dice di essere diffidenti. (4) non offrire in alcun caso una soluzione. ( 5) bonus: dire che la chiave è la Cina".

Direi che c'è pochissimo da aggiungere. Un altro che dovete leggere se volete una selezione di analisi in lingua inglese è John Delury, e solo perché il sabato mattina ha scritto: non so quante volte ho sbagliato sulla Corea del nord.

Il giorno prima dell'incontro storico tra Moon e Kim, la famiglia di Otto Warmbier – ve lo ricordate?, il ragazzo americano che era stato in viaggio di piacere in Corea del nord con Koryo Tours, era stato arrestato subito prima di prendere il volo per tornare a casa, accusato il 2 gennaio 2016 di atti ostili, rilasciato per "motivi umanitari" e morto a casa sua una settimana dopo essere stato evacuato –  hanno fatto causa alla Corea del nord per aver assassinato il figlio per motivi politici.

Qualche ora prima la Casa Bianca aveva deciso di pubblicare e diffondere sui social la fotografia del leader Kim Jong-un con l'appena votato al Congresso segretario di stato Mike Pompeo.

Domenica scorsa John Bolton, il neoconsigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, è andato alla CBS News e ha detto che quando vede la Corea del nord pensa al programma di denuclearizzazione della Libia.  Secondo Donald Kirk, uno dei più grandi corrispondenti di guerra sull'Asia e non solo, quando Bolton parla di "modello libico" sa di cosa parla, ma non funziona con la Corea del nord che "è già" una potenza nucleare.

Una delle immagini più virali online, nei giorni successivi allo storico incontro tra il leader nordcoreano Kim jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in a Panmunjom, nella Zona demilitarizzata, è quella di un uomo di mezza età con la testa piegata in avanti e un fazzoletto sugli occhi, nell’atto di asciugarsi le lacrime. E’ anche la fotografia più rappresentativa del riavvicinamento tra le due Coree, che va ben oltre le decisioni geopolitiche e strategiche sul nucleare e sugli interessi delle grandi potenze straniere nell’area. Ecco un breve ritratto di Suh Hoon, il capo delle spie sudcoreane.

C'è un sacco di gente che per la stretta di mano tra Moon e Kim vuole dare il Nobel per la Pace a Trump. Tipo 19 deputati repubblicani che hanno già spedito una lettera a Oslo. Quando qualcuno ha suggerito che forse a meritarlo era il presidente sudcoreano Moon, Moon stesso, in un tipico atteggiamento asiatico di understatement, ha negato i suoi meriti. Su Facebook il prof. Antonio Fiori, uno dei massimi esperti di affari coreani, ha condiviso questo articolo che risponde un po' a quelli che sui social network in questi giorni dicono: "Ecco! Non volete dare credito a Trump!!! è stato un genio!!1!! Komplotto!!1!". La questione è un po' più complicata.

In realtà una delle visite più cruciali di questa partita si sta svolgendo ora: è quella del ministro degli Esteri cinese Wang Yi a Pyongyang. Pechino non ha intenzione di lasciare neanche un centimetro della sua influenza nell'area. Pieranni su East spiega perché si parla parecchio, per l'apertura nordcoreana – ancora tutta da verificare – proprio di un "modello cinese".

Come sappiamo, l’ammiraglio Harry Binkley Harris junior, ex comandante del Pacom e figura chiave delle Forze armate americane in Asia, era la prima scelta dell'Amministrazione Trump per diventare ambasciatore americano in Australia. Adesso però sembra che la Casa Bianca voglia mandarlo a capo del posto più complicato di tutti, ovvero l'ambasciata americana in Corea del sud. Ma ci sono parecchi problemi. Il primo fra tutti immagino sia il fatto che Harris è un falco anticinese.

I giornalisti nordcoreani non usano la propria penna, sono piuttosto la penna di Kim Jong-un. Una bella intervista video a una ex giornalista nordcoreana, ora rifugiata al Sud, di KoreaEsposé.

Venerdì il Korea Herald, il più diffuso quotidiano in lingua inglese della penisola, festeggia le ventimila edizioni! Sessantacinque anni di storia che meritano di essere celebrati.

Il 29 aprile si sono aperti in Svezia i Campionati del Mondo di ping-pong. Corea del nord e Corea del sud hanno deciso di partecipare con una unica squadra. Se vi piace l'idea, dovete guardarvi "As One", meraviglioso film sudcoreano uscito nel 2012 che racconta la vera storia della prima squadra di ping-pong della Corea unificata nel 1991.

La fantastica storia del fuso orario di Pyongyang: due anni fa Kim Jong-un aveva deciso di portare le lancette dell'orologio dei nordcoreani mezz'ora prima di quelle del sud. Dal 5 maggio torneranno sullo stesso fuso orario.

Sempre in clima di distensione, sono stati smantellati pure gli altoparlanti di propaganda sulla linea di confine.

Notizie più sudcoreane. Chun Doo-hwan, ex presidente e ritenuto responsabile del massacro di Gwangju del 1980, sarà processato di nuovo.

Ormai seguo la saga tedesco-coreana dell'ex cancelliere Gerhard Schroder come fosse una serie tv di Shonda Rhimes. L'ex marito di Kim So-yeon, l'interprete sudcoreana di cui Schroder si è innamorato e con cui si sposerà entro l'anno, ha fatto causa alla coppia.

Cose che ci interessano molto: Asiana Airlines, seconda compagnia aerea sudcoreana, ha inaugurato il 1 maggio scorso la tratta Seoul-Venezia.

 


 

 

 

A proposito di film. Si apre oggi il JeonJu Film Festival 2018, e ci sarà anche "Marco Ferreri: Dangerous but Necessary", il pluripremiato documentario della nostra Anselma Dell'Olio, che è già volata a Seul.

 

Se invece volete leggere un po' di recensioni sui film dell'ultima edizione del Far East Film Festival di Udine che si è appena conclusa, leggete queste di Stefania Viti e Giulio Pugliese.

 

  

 


 

Giappone 

 

 

"Questo non è un club di hostess", ha scritto Yuko Shoji sul suo blog. Shoji è il proprietario del Positive Star Yoga di Shibuya ed è un po' indignato per il fatto che il settimanale  Shukan Bunshun avesse parlato di un "club per hostess" riferendosi alla sua scuola di yoga. Il fatto è che per due ore, lunedì 16 aprile scorso, al Positive Star Yoga c'era andato il ministro dell'Istruzione giapponese Yoshimasa Hayashi, tra un appuntamento e l'altro e accompagnato dall'auto blu. Il giorno dopo la pubblicazione della notizia, Hayashi si era scusato. A giudicare dal sito, quello di Yuko Shoji sembra niente di erotico, per quanto in Giappone il confine, agli occhi di un occidentale, possa sembrare molto labile. La storia è una buona occasione per dare un'occhiata ai prezzi di alcuni servizi a cinque stelle di Tokyo: per dire, un'ora di massaggio e lezione privata al Positive Star Yoga costa quasi novanta euro.

I Tokio – rockband giapponese da non confondere con i Tokyo Hotel tedeschi – sono in giro dal 1994 e sono tra le prime boyband costruite a tavolino, nonché tra le più famose del Giappone. Hanno una discografia notevole, sono stati reclutati per le colonne sonore di parecchie serie anime, dal 2011 sono promoter del riso di Fukushima e sono ambasciatori delle Olimpiadi 2020. Una band così deve avere un curriculum impeccabile. E invece ora Tatsuya Yamaguchi, uno dei membri storici, che ha 46 anni e fa anche l'attore e il presentatore, è stato costretto alle "dimissioni". Yamaguchi è infatti sotto indagine per aver costretto una minorenne a dargli un bacio: è successo a febbraio, lui era appena uscito dall'ospedale per farsi sistemare il fegato compromesso dalle troppe bevute. Era tornato a casa, si era messo a bere con un amico, poi aveva chiamato una sua conoscente – la minorenne, appunto – che conosceva per via di un programma in cui erano ospiti insieme. Lei, poco dopo, si era presentata a casa sua con un'altra amica. Tutta la vicenda è un enorme danno d'immagine per i restanti Tokio ma anche per la potentissima agenzia di talenti Johnny & Associates, ma il fatto che sia venuta fuori l'inchiesta, che la denuncia della ragazzina abbia avuto un seguito, è un cambiamento notevole per la società giapponese.

Save the date: il 9 maggio Tokyo ospiterà un vertice con il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il premier cinese Li Keqiang. Tutto ciò, scrive Motoko Rich sul New York Times, serve al Giappone di Shinzo Abe di assumere un qualche ruolo nella partita diplomatica che riguarda la Corea del nord.

Movimenti mediorientali. Il primo ministro Shinzo Abe è andato a Gerusalemme a incontrare il primo ministro Benjamin Netanyahu. Subito prima, però, Abe era stato a Ramallah dove aveva incontrato il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen. Una visita lampo, caratterizzata da non pochi casini, visto che Abe è arrivato il giorno dopo lo show di Netanyahu sul nucleare iraniano ("Iran LIED") e mentre Abu Mazen pronunciava il cliché dei cliché antisemiti. Sarà tutto un complotto contro il povero Abe? (Vi ricordate quando andò a visitare la Romania, e non c'era nessuno ad accoglierlo?).

Netanyahu pochi minuti prima, nella stessa stanza, aveva accolto il patron di Alibaba Jack Ma – e la partnership tra Cina e Israele dal punto di vista tecnologico mi sembra proprio da tenere d'occhio. Ma, per esempio, ha visitato il quartier generale di OrCam MyEye, "il sistema di visione artificiale che trasforma le immagini in parole, rivolto a ipovedenti o non vedenti".

Consigli per l'Atac e il disastro dei mezzi pubblici romani. A Okayama hanno aggiunto una compagnia di trasporto pubblico, che fa prezzi vantaggiosi. Allora quelli della preesistente Ryobi Group hanno pensato di protestare. Come? Coprendo le macchinette dove si paga la corsa, ma mantenendo attivo il servizio.

E' l'incubo di chiunque, credo. Sessanta persone stavano facendo le montagne russe di Jurassic Park agli Universal Studio di Osaka. La giostra si è fermata nel momento del giro della morte, lasciando tutti a testa in giù per due ore (c'è anche il video).

 


 

Cina

 

Come forse sapete, sabato c'è stato il Festival Tech del Foglio nella meravigliosa Venezia. Questa è piazza San Marco domenica mattina: al centro, una coppia di cinesi appena sposata. E in effetti il 60 per cento dei cinesi sceglie di sposarsi fuori dalla Cina, e siccome l'Italia è una meta popolare, il business dei matrimoni è in aumento trainato proprio dai cinesi. Leggete qui.


 

Un gruppo di funzionari economici della Casa Bianca andrà in Cina questa settimana "con la missione di 'combattere fino alla morte' per far sì che la Cina si apra al mercato e rinunci alle pratiche commerciali predatorie, scrive John Carney su Breibart. La fonte dice: “This is the big guns, the super-team, the Trade Avengers”, che poi sarebbero: Steven Mnuchin, Wilbur Ross, Larry Kudlow, Peter Navarro e naturalmente Robert Lighthizer. Se volete restare aggiornati, il Nikkei Asian Review ha praticamente una pagina dedicata alle tensioni commerciali tra Usa e Cina.

Il presidente dell'Asian Development Bank Takehiko Nakao dice qualcosa di grande buonsenso. Durante una conferenza stampa a Manila spiega che la Belt & Road initiative cinese è una grande opportunità per i paesi coinvolti, e sicuramente la Banca asiatica parteciperà, però bisogna stare attenti "alle trappole". Proprio oggi l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, grande amico della Cina, è a Pechino a parlare delle "risposte europee" alla Belt & Road, con ThinkIN China.

Appuntamenti imprescindibili del presidente cinese Xi Jinping: la cerimonia per i duecento anni dalla nascita di Marx, domani.

Douyin, l’app cinese da cento milioni di utenti per la condivisione di video online, ha censurato Peppa Pig, la maialina di cui avevamo parlato diffusamente qui in contrasto con Masha e l'Orso – che aveva un successo enorme in Cina. E' successo che qualche giorno prima il Quotidiano del Popolo aveva bollato il cartone animato della Bbc come icona "sovversiva" che allontana i giovani dai “valori centrali del socialismo” (continua a leggere qui).

La stretta sui "valori del socialismo" in Cina la vediamo anche in altre notizie meno diffuse. Questa per esempio me la segnala Antonio Talia: sette funzionari sono finiti sotto inchiesta perché per l'inaugurazione dei lavori per la costruzione di una centrale nucleare nella provincia del Gansu avevano chiamato alcuni sacerdoti taoisti a benedire la terra. L'accademia delle scienze si è dovuta scusare. Qui il video della cerimonia.

Intanto, la Repubblica Dominicana ha annunciato ufficialmente l’interruzione delle relazioni diplomatiche con Taiwan e la riapertura dei rapporti diplomatici con la Repubblica popolare della Cina.

Pechino ha una strategia d'influenza ben avviata ovunque metta le mani. Ecco qui due notizie che dovrebbero essere lette insieme:

1) a Gibuti, dove nel 2017 la Cina ha inaugurato la prima base militare all'estero – parte della strategia africana cinese – i soldati americani sono colpiti dai laser cinesi, dice il Pentagono.

2) Riporta la Cnbc che la Cina avrebbe installato missili da crociera anti-nave e batterie di missili terra-aria in tre punti delle isole artificiali nel Mar cinese meridionale, dove già da tempo ormai nessuno si avvicina più.

Un cittadino cinese che veniva dall'isola di Hainan, appena atterrato all'aeroporto di Mianyang, mentre aspettava lo sbarco dei passeggeri, ha pensato bene di aprire la porta d'emergenza perché le cose andavano per le lunghe. E' stato fermato dalla polizia.

Daniele Mattioli, fotografo freelance di base a Shanghai, segnala su Facebook questo servizio di Aeon di Noah Sheldon. E' la storia di Wo Guo Jie che ogni mattina raccoglie le scatole dai mercati e le rivende al mercato del pesce. A parte l'incredibile valore giornalistico di un prodotto simile (raccontare storie, ma raccontare allo stesso tempo una società intera), dopo aver visto questo vi verrà voglia di vedere tutta la serie di Aeon sui nuovi "mestieri" della Cina contemporanea. Spero la compri presto Netflix.

Appropriazione culturale indebita. Cioè quando sei americano bianco e ti metti un vestito tradizionale cinese: secondo il politicamente corretto stai facendo qualcosa di molto, molto grave. Leggete qui.

Xiaomi Corp., uno dei colossi cinesi nella produzione di smartphone, ha presentato il prospetto di quotazione alla Borsa di Hong Kong per un’ipo da 10 miliardi di dollari prevista per l’inizio di luglio. Si tratta a questo punto della maggiore quotazione di un gruppo della tecnologia cinese dallo sbarco a Wall Street del gigante dell'ecommerce Alibaba, avvenuto nel settembre 2014. (Milano Finanza)

 


 

Altre storie

 

Sud-Est asiatico. Ogni giovedì sul Foglio Costantino Della Gherardesca firma una rubrica in cui parla di vari argomenti, per lo più legati all'attualità. Però, siccome Della Gherardesca è una delle persone più preparate sull'Asia che io conosca, in questa puntata racconta il populismo e il tentativo di chi dice "dobbiamo cercare di capirne le ragioni" brandendo come esempi Rodrigo Duterte e Narendra Modi.

La seguiamo da tempo, questa storia. Mark Zuckerberg ha ammesso che Facebook ha alcuni problemi in Asia, e le "parti terze" non riescono a star dietro alla mole di informazioni e fake news messe online.

India. L'anno scorso sembravano sull'orlo della guerra sul tetto del mondo, al confine col Bhutan. Ma venerdì scorso, oltre all'incontro tra leader della Corea, c'è stato pure quello informale tra il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro indiano Narendra Modi. I riposizionamenti e "riallineamenti geopolitici" – scusate l'espressione – in questo periodo sono velocissimi.

Indonesia. Eni si è aggiudicata con una quota di partecipazione del cento per cento del blocco esplorativo di East Ganal, nelle acque profonde del bacino di Kutei, in Indonesia.

Il 21 aprile in Indonesia è il Kartini day. La festa celebra Kartini, appunto, un'eroina dell'isola di Java nata quel giorno del 1879. Un nazionalista (all'epoca quell'area era ancora una colonia olandese) e una pioniera dell'emancipazione femminile in Indonesia. Il Kartini day è un giorno molto festeggiato dalle donne indonesiane – a Roma, all'ambasciata indonesiana, hanno organizzato una festa bella e allegra. Insomma, durante le celebrazioni pubbliche il presidente Joko Widodo si è fatto vedere in giro con le donne del Paspampres, le guardie del presidente.

Il capo della polizia Tito Karnavian ha detto che il terrorismo è ancora una delle principali minacce dei Giochi asiatici 2018. Si terranno a Giacarta dal 18 agosto al 2 settembre.

Malaysia. La scorsa settimana abbiamo scritto proprio qui dell'assassinio di Fadi al-Batsh, ingegnere ed esponente di Hamas che viveva a Kuala Lumpur. All'inizio i famigliari hanno accusato il Mossad di averlo ucciso. Le autorità malay stanno svolgendo le indagini ma in settimana è uscito questo lungo articolo molto circostanziato del New York Times che scrive: secondo varie fonti d'intelligence, Fadi al-Batsh era il mediatore per la compravendita di armi tra Hamas e Corea del nord.  

Vietnam. Escono ancora dettagli su quella storia dell'impiegato della società petrolifera vietnamita che era scappato in Germania e poi era stato rapito e riportato in Vietnam. Secondo alcuni giornali tedeschi, di mezzo in questa specie di "extraordinary rendition" ci sarebbe la Slovacchia, che però nega.

Trân Thiên Khiêm, generale ai tempi della guerra ed ex primo ministro del Vietnam del sud, si è convertito al cattolicesimo a 93 anni.

Taiwan. E a proposito di missioni cattoliche: qualche settimana fa il nostro vaticanista Matteo Matzuzzi aveva fatto un'indagine sulla chiesa di Taiwan, l'ultima frontiera del cattolicesimo prima del braccio di ferro con Pechino.

Il modello Taiwan per la Sanità pubblica dovrebbe essere esportato ovunque, solo che il paese non è nell'Organizzazione mondiale della sanità. Ironico, no?

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.