Masseto, uno dei Supertuscan

Contro il pil da zero virgola

Edoardo Narduzzi

La retorica delle startup made in Italy è quasi tutta fuffa. Non restano che i rossi di taglio bordolese che Bolgheri produce ogni anno

I supertuscan non conoscono crisi. Record dopo record sono ormai diventati etichette iconiche della globalizzazione. Neppure il muscolare Donald Trump troverebbe mai il coraggio di limitarne la circolazione o la vendibilità. Tutta un’altra musica rispetto al pil italiano incatenato a una crescita da zero virgola e che i tre anni di politica economica renziana, all’insegna di bonus a pioggia e di interventi fiscali sulla prima casa, non hanno saputo scuotere neppure di un valore intero. La disoccupazione giovanile, nonostante gli incentivi a termine, rimane sopra al 40 per cento, segno palese della mancanza di nuovi investimenti e di nuovi iniziative.

 

La retorica delle startup made in Italy è quasi tutta da slide per convegni sul simil nulla che si traveste da impresa. Non restano che i rossi di taglio bordolese che Bolgheri produce ogni anno. Masseto, ad esempio, lo scorso anno ha guadagnato in media il 14 per cento nei prezzi spuntati nelle aste battute in giro per il globo. Il millesimo del 1997 ha segnato un guadagno del 153 per cento ed un prezzo per bottiglia di 1.267 euro, ad una incollatura dallo storico prezzo dell’annata 2008 battuto a Hong Kong nel 2015: 1.411 euro l’etichetta. Qualità e innovazione sono di casa nell’enologia italiana e lo storico gap con i rivali francesi è ormai quasi chiuso. Ma una popolazione di quasi sessanta milioni di abitanti non può pensare di fare pil e sviluppo a colpi di B&B, di gelaterie o di stabilimenti balneari. Senza un chiaro ruolo nella divisione internazionale del valore lo sviluppo italiano è condannato allo zero virgola annuo.

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