Foto di Cam Evans via Flickr

Cose da vedere a inizio di 2017

Stefano Pistolini

Dal doc di Colin Hanks sulla band che suonava al Bataclan alla terza stagione di Twin Peaks

Cose da vedere a inizio di 2017: il documentario che Colin Hanks, il figlio di Tom che a sua volta fa l’attore e il regista (suo il bel doc sulla chiusura di Tower Records), ha dedicato per Hbo agli Eagles of Death Metal, la band che suonava al Bataclan di Parigi la sera del 13 novembre 2015, quando si scatenò l’attacco terroristico. C’è un lungo epilogo a quella terribile storia, che comincia l’indomani dell’evento, quando il cantante del gruppo, Jesse Hughes, comincia a rilasciare (poi a ritrattare, poi a riconfermare) dichiarazioni estreme e sensazionalistiche sui fatti di quella notte. Secondo lui, la sera del concerto il locale contava su una security disattenta e ai minimi termini e che si sarebbe dissolta in coincidenza con l’inizio dell’attacco. In sostanza, per Hughes si può pensare a qualche sorta di complicità tra alcuni dipendenti del Bataclan e i terroristi, determinante per generare una scia di sangue così tremenda. Ai giornalisti, Hughes ha detto d’aver visto quella stessa sera gruppi di musulmani festeggiare ballando per le strade di Parigi, nel contempo criticando le leggi per il controllo delle armi in vigore in Francia: se in sala ci fosse stato qualcuno ben armato, ha sostenuto, la storia avrebbe preso un’altra direzione. Il documentario di Hanks, che presenta interviste con Bono e con Josh Homme, promette d’andare a fondo alla questione e verrà trasmesso negli Stati Uniti il 13 febbraio e con ogni probabilità presto anche da noi. Nel frattempo, la diatriba tra Hughes e Jules Frutos, il titolare del Bataclan insorto dopo le parole del musicista, non si è calmata. In occasione del concerto di riapertura del club, con Sting sul palco, Hughes e il manager del gruppo si sono presentati alla porta per partecipare all’evento, ma la direzione del Bataclan li avrebbe fatti allontanare come persone non gradite. Pare che proprio quella sera Hughes abbia deciso di mettere in forma di film la sua versione dei fatti.

Cose da vedere in questo 2017, numero 2: tutto fatto, ufficiale e c’è già una data, il 19 maggio negli States, ma c’è da credere che coinciderà quella italiana. Torna “Twin Peaks”, terza stagione della celebre serie, a 26 anni dall’ultima. E’ una sorpresa, perché non ci si attendeva tanta accondiscendenza da un maestro come David Lynch, e chissà se le motivazioni sono state solo commerciali o il grande regista ha sentito il desiderio di resuscitare quella bizzarra creatura, i suoi personaggi e il suo formidabile cast, in 18 episodi da 30 minuti ciascuno.



A dirigere le operazioni con Lynch torna Mark Frost, lo sceneggiatore-regista titolare di buona parte della serie (e che ha appena pubblicato un libro d’“indiscrezioni” sul mondo-Twin Peaks, “The Secret History of Twin Peaks”). Le anticipazioni più succulente riguardano il cast, che da un lato ripresenta al completo quello delle prime edizioni, a cominciare da Kyle McLachlan nella parte dell’agente speciale Dale Cooper, proseguendo con Sheryl Lee, Mädchen Amick, Sherylin Fenn, Harry Dean Stanton, David Duchovny, Julee Cruise e soci. Ma il prestigio dell’autore e la dimensione mitica della serie nell’immaginario americano hanno fatto sì che le celebrities di oggi facessero a gara per un’apparizione nella nuova tornata di episodi, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Monica Bellucci, Jim Belushi, Michael Cera, Larry Clarke, Laura Dern, Sky Ferreira, Jennifer Jason Leigh, Trent Reznor, Tim Roth, Sharon Van Etten e Eddie Vedder.

Ci sono dunque tutti i crismi dell’evento, anche se resta da vedere se la magia saprà ricrearsi, se la storia entrerà in sintonia coi nostri tempi, se la direzione di Lynch e Frost individuerà i toni giusti, come fece all’epoca, con quel mash-up tra paranormale, pochade, horror e thriller (un distillato di pure pop come pochi). Quanto all’intreccio, tutto comincia con un’agente dell’Fbi incaricata d’analizzare il contenuto di uno scatolone che raccoglie i rapporti e i reperti dello strano caso avvenuto in quella stranissima città. La prima cosa è capire che fine abbia fatto l’agente Cooper che un quarto di secolo fa abbiamo lasciato intrappolato in una stanza dalla quale potrebbe non essere mai uscito. Ce n’è di che stuzzicare fan vecchi e nuovi (e spettatori di “Fuoco Cammina Con Me”, il film-prequel del quale, assicurano i produttori, si terrà conto nel plot della terza serie). Le musiche – ma non è ufficiale – dovrebbero nuovamente essere di Angelo Badalamenti e la compagnia pare pronta per quelle che dovrebbe essere una grande festa, o magari una terribile delusione.

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