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Roaming, l'Europa verso l'abolizione. M5s: "Rischio rincari, è una beffa"

Redazione

Dal 15 giugno i costi extra per chiamare da un paese all'altro saranno cancellati, con risparmi notevoli per gli utenti. Ma i grillini lanciano l'allarme sulle tariffe domestiche

Passo decisivo verso l'addio al roaming, il servizio per le telefonate da un paese all'altro che comporta costi per gli utenti non certo marginali. Le tre principali istituzioni europee, Parlamento, Consiglio e Commissione, nella notte hanno raggiunto l'accordo sui prezzi all’ingrosso praticati tra di loro dagli operatori: entro il 15 giugno 2017 le tariffe per il roaming saranno abolite. In sostanza, quindi, una telefonata tra l'Italia e gli altri 27 stati membri Ue, oltre a Lichtenstein, Norvegia e Islanda, costerà tanto quanto una chiamata nazionale. Da questo punto di vista, dunque, l'Europa si allinea agli Stati Uniti in un sistema più amico dei consumatori che delle aziende.

Rispetto a quelle attuali, le tariffe all'ingrosso saranno più basse del 90 per cento. Occhio però: le tariffe dovranno essere abbastanza alte perché gli operatori recuperino i costi senza la necessità di aumentare i prezzi al dettaglio, cioè quelli che paghiamo tutti noi. Inoltre il tetto deve consentire di proseguire con la gestione e l'ammodernamento delle reti in modo che i cittadini europei possano avere connessioni stabili ovunque all'interno dell'Unione.



Da metà giugno il tetto dei prezzi all'ingrosso per i dati scenderà dagli attuali 50 euro a gigabyte a 7,7, per poi proseguire nel calo: dal 1 gennaio 2018 6 euro a Giga, dal 1 gennaio 2019 4,5 euro, dal 1 gennaio 2020 3,5, dal 1 gennaio 2021 3 euro e dal 1 gennaio 2022 2,5 a gigabyte. Un tetto molto più basso di quello da 8,5 euro a gigabyte proposto dalla Commissione, che consentirà comunque alle aziende di investire nelle reti di nuova generazione 5G. Per le telefonate, invece, la somma si abbasserà da 5 centesimi al minuto a 3,2, mentre gli sms anziché 2 centesimi di euro ne costeranno soltanto 1.

“Era l'ultimo pezzo del puzzle. Dal 15 giugno gli europei potranno viaggiare nell'Ue senza tariffe roaming e gli operatori potranno continuare a competere per fornire le offerte più attraenti per i loro mercati nazionali”, ha detto l'estone Andrus Ansip, commissario per l'economia e la società digitali. Il M5s parla però di “stangata europea sui telefoni cellulari”. L'eurodeputato David Borrelli sostiene che “l'accordo potrebbe spingere fuori dal mercato i piccoli operatori e portare a un aumento delle tariffe domestiche”, spiegando che “nella sostanza si rischia di trasformare quella che doveva essere una bella promessa mantenuta dall'Unione europea in una beffa per i cittadini che beneficiano di tariffe domestiche basse e che ora potrebbero essere aumentate”.

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