Il quasi record del Benevento e la graticola di Montella. La domenica nel pallone

Leo Lombardi

Con il risultato di Napoli-Inter sul tabellino tocca alla Juventus di un incazzoso Allegri cercare di recuperare i punti persi. Quello che forse non sapete sulla 9a giornata di serie A

CHIEVO-VERONA

(ore 12.30, arbitro Abisso di Palermo)

 

Torna il derby di Verona, quello dalla storia più recente e quello di minore impatto mediatico. Ma parliamo di una città di 250.000 abitanti, riuscire a mantenere due squadre in serie A sa tanto di miracolo calcistico. Il Chievo guarda in alto dalla classifica, il Verona si è risvegliato. Ha battuto il Benevento, impresa non complicata, ma è servito per sbloccarsi.

ATALANTA-BOLOGNA

(ore 15, arbitro Maresca di Napoli)

 

L'Atalanta sta trovando in Europa gli stimoli che la passata stagione aveva in Italia. Per carità, anche in campionato le prove sono buone e la classifica soddisfacente. Ma il cammino nelle coppe regala motivazioni inattese, come si è visto anche contro l'Apollon. Confronto con il Bologna allenato da Donadoni, uno dei tanti talenti cresciuti in nerazzurro. Come tecnico dà l'impressione di aver finora raccolto meno di quanto meritasse.

BENEVENTO-FIORENTINA

(ore 15, arbitro Gavillucci di Latina)

 

Il Benevento ha appaiato il Venezia 1949-50: ancora una e saranno nove sconfitte consecutive, la peggior serie iniziale mai vista nella storia del campionato. A un impianto debole di fondo si è aggiunta, è vero, una serie di assenze che ha aggravato il tutto, resta comunque lo zero in classifica. E la Fiorentina vista nell'ultimo turno non induce all'ottimismo.

MILAN-GENOA

(ore 15, arbitro Giacomelli di Trieste)

 

Le sconfitte con Roma e Inter, il pareggio imbarazzante con l'Aek e Montella è sulla graticola. Ora perfino la dirigenza lo ha messo al muro senza tanti giri di parole, l'unico modo per uscirne sono i risultati e un gioco minimamente convincente. Al Milan non si possono fare programmi a lungo termine, mancare la zona Champions sarebbe un dramma più economico che sportivo. Così, in questi tempi, anche il Genoa finisce per regalare brutti pensieri.

SPAL-SASSUOLO

(ore 15, arbitro Fabbri di Ravenna)

 

Derby inedito in serie A ed è derby in tono minore. La Spal, dopo gli applausi iniziali, ha raccolto un punto nelle ultime sei partite mentre il Sassuolo fatica ancora a digerire il dopo Di Francesco. Rispettivi destini affidati a Borriello e a Matri, due non di primo pelo.

TORINO-ROMA

(ore 15, arbitro Damato di Barletta)

 

Nelle ultime cinque partite il Torino ha sempre incassato due gol (quando non quattro, come nel derby contro la Juventus). Ai granata, quindi, non ripetete quanto sia stata meravigliosa la rete di Dzeko al Chelsea: lo sanno già. Però è stata meravigliosa, ed è divertente ricordarsi quando molti descrivevano il bosniaco come un ingombrante scaldabagno. Peccato che salti il confronto a distanza con Belotti.

UDINESE-JUVENTUS

(ore 18, arbitro Doveri di Roma)

 

A memoria d'uomo, non si ricorda un Allegri così incazzoso in panchina. L'ultima versione è stata quella vista nella faticata vittoria in Champions contro lo Sporting, il segnale evidente delle fatiche impreviste finora incrociate. La difesa non è più la cassaforte di famiglia, il centrocampo mostra crepe e l'attacco va a corrente alternata. In mancanza del gruppo ci pensa il singolo (vedi Pjanic in coppa) a ridare fiducia. Un gioco che, alla lunga, può mostrare la corda.

LAZIO-CAGLIARI

(ore 20.45, arbitro Pairetto di Nichelino)

 

Campionato o coppa, la Lazio non fa distinzioni. Applausi nell'ultimo turno per la vittoria con la Juventus, poi ripetuti a metà settimana per il successo sul Nizza di Balotelli. Due successi in trasferta, che la dicono lunga sugli equilibri che Inzaghi ha saputo dare alla squadra. E il turnover moderato sta evidenziando come le alternative (vedi il semisconosciuto Caicedo) non siano così scarse rispetto ai titolari, tra i quali sta crescendo in maniera esponenziale Milinkovic-Savic. Il Cagliari in settimana ha optato per il primo cambio di stagione: via Rastelli, ecco Lopez, reduce da tre esoneri. In bocca al lupo! 

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