Il mercato dell'Atalanta e l'attesa della Juventus. Il sabato nel pallone

Leo Lombardi

A Bergamo tutti chiedono a Percassi di non smontare il giocattolo costruito da Gasperini, mentre a Torino la testa è a sabato prossimo, giorno della finale di Champions League

ATALANTA-CHIEVO

(sabato ore 18, arbitro Celi di Bari)

 

Per l'Atalanta è stata una stagione, come si usa dire, storica. Gli applausi per il bel gioco, l'inserimento tra le grandi, il ritorno in Europa dopo ventisei anni: tutti chiedono a Percassi di non smontare il giocattolo costruito da Gasperini. Il presidente farà qualche concessione di mercato (vedi alla voce Kessie) ma è ambizioso e attento ai bilanci: l'acquisizione dello stadio lo dimostra, a Bergamo hanno voglia di divertirsi ancora. A suo modo anche il Chievo può chiudere soddisfatto, dopo aver mantenuto nuovamente quella serie A riconquistata nel 2008. Ed è tornato il Verona, per regalare il quinto derby cittadino al campionato.

BOLOGNA-JUVENTUS

(sabato ore 18, arbitro Mariani di Aprilia)

 

Domenica è stato mandato in archivio il sesto scudetto consecutivo, festeggiato con ritrovato understatement piemontese: tutto in famiglia, senza alcuna follia. Proibite le distrazioni, la Juventus ha ancora un lavoro da svolgere. Si guarda al 3 giugno, si guarda a Cardiff, alla finale con il Real Madrid. Se in bacheca entrerà pure la Champions League sarà Triplete, come in Italia è riuscito soltanto all'Inter di José Mourinho nel 2010. Anche per questo motivo – visti i polemici trascorsi tra i club e le tifoserie (gli scudetti a tavolino) –, i bianconeri ce le metteranno tutta. Nel frattempo si chiude con il Bologna, partita in cui occorre innanzitutto evitare di farsi del male.

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