La non sfida scudetto all'Olimpico e i risvegli tardivi. La domenica nel pallone

Leo Lombardi

Tutto quello che c'è da sapere sulla 36esima giornata di serie A, da Inter-Sassuolo a ora di pranzo a Roma-Juventus a quella di cena

INTER-SASSUOLO

(domenica ore 12.30, arbitro Massa di Imperia)

 

In attesa di darsi una dimensione internazionale, l'Inter resta saldamente ancorata ai canoni italiani. Non si vince? Si caccia l'allenatore. Due punti in sette partite hanno segnato il destino di Pioli, licenziato per fare posto a Vecchi, che fu il traghettatore del dopo De Boer. Per il futuro ci si affida in toto a Walter Sabatini, tormentato direttore sportivo, reduce dall'esperienza con la Roma dove non aveva legato con una proprietà straniera. Ora gli affidano un progetto sull'asse Milano-Cina, con l'obiettivo di allargarsi ad altre nazioni. Forse sarebbe stato meglio concentrarsi esclusivamente sull'Inter

BOLOGNA-PESCARA

(domenica ore 15, arbitro Di Martino di Teramo)

 

Zdenek Zeman compie settanta anni, pilotando il ritorno in serie B del Pescara. Il giorno del suo arrivo in corsa aveva chiesto ai suoi di divertirsi, almeno. L'hanno fatto una sola volta (5-0 al Genoa), poi sono arrivate otto sconfitte in dieci partite, in continuità con la gestione Oddo. Ci sarà molto da lavorare in estate, e non soltanto sui gradoni.

CAGLIARI-EMPOLI

(domenica ore 15, arbitro Mariani di Aprilia)

 

Risvegli tardivi/1. Nove punti in tre partite: avesse tenuto questo ritmo in campionato, l'Empoli si sarebbe salvato con largo anticipo. Come lo studente italiano medio, ha vissuto di rendita per gran parte dell'anno, risvegliandosi quando ha visto le medie voto scivolare verso l'insufficienza. Cagliari adesso e Palermo all'ultima giornata sono avversari che aiutano a tenere lontano il Crotone.

CROTONE-UDINESE

(domenica ore 15, arbitro Fabbri di Ravenna)

 

Risvegli tardivi/2. Quattordici punti in sei partite, non li ha fatto neppure la Juventus (dodici). Un ruolino da zona Champions per il Crotone, che invece sta provando ad acciuffare all'ultimo istante una salvezza a lungo impensabile. Tre giornate finali complicate ma abbordabili, tenendo conto che – dopo l'Udinese – ci saranno una Juventus probabilmente già scudettata e una Lazio già appagata. Perché negarsi la possibilità di sperare?

PALERMO-GENOA

(domenica ore 15, arbitro Doveri di Roma)

 

Una partita che è anche il tramonto di un'epoca. A Palermo si è fatto da parte Zamparini, a Genova aspettano che Preziosi segua l'esempio. Due presidenti abituati a essere al centro dell'attenzione al mercato (con squadre smontate e rimontate) e nel mirino delle critiche più feroci. Quest'anno il Palermo ha pagato con la retrocessione il proprio modo di intendere calcio, il Genoa ci è andato vicino. A chi verrà dopo, l'onere di aver appreso la lezione.

SAMPDORIA-CHIEVO

(domenica ore 15, arbitro Maresca di Napoli)

 

Alle due squadre il compito di dare ai tifosi un motivo per presentarsi a Marassi. Campionato ormai chiuso da tempo per entrambe, manca perfino lo stimolo di un'avversaria di grido che convinca la gente a recarsi al botteghino. Ha motivazioni in più la Sampdoria che, perlomeno, deve farsi perdonare i sette gol presi domenica a Roma dalla Lazio.

TORINO-NAPOLI

(domenica ore 15, arbitro Irrati di Pistoia)

 

Il Napoli prova a rimettere pressione sulla Roma, giocando qualche ora prima. La squadra di Sarri ha la possibilità di un sorpasso temporaneo, con vista sul secondo posto. Deve però fare i conti con un Torino cui il derby ha riconsegnato sicurezze che si erano un po' smarrite per strada. L'infortunio di Dzeko e la presenza di Mertens daranno a Belotti stimoli di in più nella corsa al titolo cannonieri.

ROMA-JUVENTUS

(domenica ore 20.45, arbitro Banti di Livorno)

 

Mettiamola così: dopo aver fallito ogni obiettivo di stagione, alla Roma manca soltanto di vedere la Juventus festeggiare lo scudetto all'Olimpico. Ai bianconeri basta un solo punto, lecito pensare che la squadra di Spalletti – azzoppata dalle assenze di Dzeko (infortunato) e Strootman (squalificato) – se la giochi almeno per l'orgoglio. E poi c'è il Napoli che preme. Per Allegri, dopo gli elogi in Champions League, cominciano i giorni decisivi. Tra domenica e mercoledì può consegnare alla società due titoli: lo scudetto (il sesto consecutivo per la Juventus, battuti il proprio record e quello del Grande Torino) e la Coppa Italia (mercoledì si gioca con la Lazio). Poi ci sarà tempo soltanto per il 3 giugno e per l'appuntamento a Cardiff con il Real Madrid.

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