L'autodistruzione di Zamparini e il cazziatone di Allegri. La domenica nel pallone

Leo Lombardi

Tutto quello che forse non sapete della 20esima giornata di serie A

Cagliari-Genoa

(domenica ore 12.30, arbitro Fabbri di Ravenna)

 

Come in romanzo di Pennac, il Cagliari ha trovato il capro espiatorio: troppi gol presi? Via il portiere. Veloce scambio con il Milan, dove è finito Storari, ed ecco Gabriel tra i pali. Per il brasiliano una stagione di gloria in prestito a Carpi, con la promozione in serie A nel 2015, e tanta panchina altrove. L'attacco del Genoa è quello che è (solo sei hanno fatto peggio), dovrebbe essere un debutto soft.

Lazio-Atalanta

(domenica ore 15, arbitro Pairetto di Nichelino)

 

Nel girone di andata sono state le rivelazioni, con un lavoro fondamentale degli allenatori. Lazio e Atalanta non hanno il campione su cui appoggiarsi, ma sono squadre con un'identità precisa e con un gioco anche divertente insegnato da chi sta in panchina. Sono cambiati anche gli obiettivi, oggi il match vale per un posto in Europa.

Napoli-Pescara

(domenica ore 15, arbitro Gavillucci di Latina)

 

In teoria non c'è match, per distanza in classifica e per peso specifico degli uomini. Il Pescara, però, quest'anno ha sempre dato pensieri alle grandi per perdersi regolarmente con le altre. Sarri ora abbonda di centravanti (c'è ancora Gabbiadini, è arrivato Pavoletti, è quasi pronto Milik) ma si affida ai tre piccoletti. Oddo spero nel risveglio di Gilardino, appena arrivato a Pescara e a caccia (tuttora ferma) dei 200 gol in serie A.

Sampdoria-Empoli

(domenica ore 15, arbitro Celi di Bari)

 

Alla Sampdoria è andata di traverso la sconfitta con il Napoli, frutto più di distrazioni altrui (comica l'espulsione di Silvestre) che di demeriti propri. Giampaolo ritrova il club in cui si è rilanciato, l'Empoli si presenta rigenerato dalla vittoria con cui ha ricacciato indietro il Palermo.

Sassuolo-Palermo

(domenica ore 15, arbitro Mazzoleni di Bergamo)

 

Ogni partita a Palermo è una polveriera, avverte Corini. Doveva essere cacciato dopo la sconfitta di Empoli, è rimasto perché De Zerbi ha detto no e perché la squadra si è schierata con lui. Le mosse di Zamparini paiono sempre più autodistruttive. Complicato immaginare un lieto fine.

Udinese-Roma

(domenica ore 15, arbitro Damato di Barletta)

 

La Roma insiste nel tentativo di dare un significato al campionato in chiave scudetto. Con qualche fatica ha risolto domenica la pratica Genoa con un aiuto immenso da parte di Szczesny. Ora c'è l'Udinese, squadra simile ai rossoblù per come sa esprimersi al meglio in casa. L'Inter ce l'ha fatta nell'ultima giornata all'insegna della concretezza, quella che i giallorossi stanno imparando ad apprezzare.

Fiorentina-Juventus

(domenica ore 20.45, arbitro Banti di Livorno)

 

Questa è la “partita” per Firenze tutta, non c'è avversario che attizzi di più la città. Forse neanche i tifosi del Torino sentono allo stesso modo il derby. Ma, come capita troppo spesso per i granata, le vittorie alla vigilia si trasformano in disfatte sul campo. La Fiorentina attuale non impressiona più di tanto, altra cosa è la Juventus, cui pare aver fatto benissimo il cazziatone di Allegri post-Supercoppa.

Torino-Milan

(lunedì ore 20.45, arbitro Tagliavento di Terni)

 

Due partite in cinque giorni: giovedì una sorta di andata a San Siro in Coppa Italia, quindi il ritorno in campionato. Al Torino non è andata bene: stava vincendo con merito, poi si è spento progressivamente. Al contrario, il Milan ha confermato la sua capacità di prendere gli avversari per sfinimento. Belotti prova a battere Donnarumma per la terza volta, dopo averlo fatto in campionato e in coppa.