L'attrice Jessica Lange in King Kong (1976)

Finalmente anche Jessica Lange denuncia le molestie di King Kong

Ugo Cornia

È il sistema che è marcio! Un racconto surreale ma non troppo

Possiamo decisamente parlare di una Hollywood senza più pace da quando, ieri, anche la nota attrice Jessica Lange ha deciso di parlare, anche lei facendo riferimento a vari atti di molestia subiti ormai più di quaranta anni fa. L’attrice ricorda con dolore e un intimo senso di disagio l’epoca in cui si giravano le scene del film “King Kong” e dichiara: “Quel maledetto scimmione mi sollevava a quindici metri da terra, con quelle sue orrende manone nere, e, approfittando della mia paura, sfiorava varie parti intime del mio corpo col suo schifoso ditone”.

 

A chi le ha fatto notare che si trattava di immagini già note a tutti quelli che avevano visto il film, la Lange ha fatto notare che nel film le scene di cui lei, a più di quarant’anni di distanza, si è sentita di parlare, nel film non compaiono affatto [in effetti è vero e chiunque può verificare: dal film sono completamente assenti scene in cui si veda King Kong che sollevi la Lange con la sua mano sinistra e guardandola intensamente negli occhi, le sfiori il corpo con il polpastrello dell’indice della mano destra, nda]. La Lange ha detto che non si trattava di riprese del film: “Tutte le notti – ha detto – mi tirava fuori per un piede dalla tenda canadese in cui cercavo di dormire in mezzo alla giungla, mi afferrava completamente con la sua manona, e in cerca di intimità mi portava a un centinaio di metri di distanza dalle altre tende.

 

Dopodiché mi sollevava e iniziava a sfiorarmi le parti intime col dito”. A chi le ha chiesto come mai non urlasse, l’attrice giustamente ha risposto: “Ero paralizzata dalla paura. Ci provi lei a stare in mano a un gorilla di venti metri, per di più infoiato”. La Lange considera ugualmente responsabili il regista e la produzione, a cui all’epoca aveva immediatamente fatto presente il fatto, e che avevano invece cercato di convincerla che le scimmie sono animali fortemente imitativi ma anche molto ansiosi, e che quindi il comportamento di King Kong, quello che lei scambiava per infoiamento, era in realtà soltanto il desiderio di provare e riprovare alcune scene, in modo da eseguirle nel corso delle riprese in modo perfetto, per tenere sotto controllo la sua ansia da prestazione.

 

King Kong, che da più di vent’anni lavora in un circo in Bangladesh, non ha rilasciato nessun commento alle dichiarazioni della Lange, anche perché, come dicono alcuni, non sa parlare, sebbene qualcuno abbia sostenuto che sia in grado di esprimersi perfettamente usando il linguaggio dei segni dei sordomuti. Il direttore del circo, a cui è stato chiesto se intendeva o meno licenziare King Kong, ha fatto presente che King Kong da quando è suo dipendente si è sempre comportato in modo moralmente ineccepibile e con grande professionalità. Al momento quindi non ha ancora preso nessuna decisione.

   

La situazione si è ulteriormente complicata con la discesa in campo della Protezioni Animali Americana che ha posto il problema se sia giusto girare un film basato su una storia di amore tra un animale e un essere umano per incolpare un anziano gorilla gigante di comportamenti di sopraffazione, sottolineando però che la Lange aveva tutte le ragioni di denunciare le molestie subite, e che la Lange e King Kong erano da intendersi come i due soggetti più deboli nella situazione. E’ piuttosto questo sistema della continua produzione di film che soddisfino i gusti più bassi del pubblico, e non abbiano mai nessuna valenza educativa, da considerare marcio.

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