Il fondatore di Paypal Peter Thiel (foto LaPresse)

Le nozze (gay) segrete del fondatore di Paypal, l'unico siliconvallico ad appoggiare Trump

Michele Masneri

Ci vorrebbe oggi una Camilla Cederna a intrufolarsi tra cucine e camere d’albergo, per raccontarci gli invitati e il menu. A Thiel non gli basta mangiare il kale e tutti i superfood: vive parte delle sue giornate congelato per conservarsi meglio

Le prime nozze gay di Silicon Valley si tengono a Vienna. Pare infatti che Peter Thiel, miliardario fondatore di Paypal, consigliere del presidente Trump, si sia segretamente sposato nel fine settimana scorso nella capitale austriaca (lo riferiscono diversi giornali). Il magnate, che ha invitato molti amici in Austria con la scusa di celebrare il suo cinquantesimo compleanno, avrebbe poi svelato la sorpresa, le nozze col suo dipendente e fidanzato di lungo corso Matt Danzeisen, che lavora al suo fondo di investimento.

  

Thiel è appunto il fondatore di Paypal, e il primo ad aver dato soldi e fiducia all’allora sconosciuto Mark Zuckerberg: è forse il personaggio più sulfureo di Silicon Valley anche perché ne incarna un po’ manie e tormentoni. Nato in Germania, è un po’ il dottor Strangelove di San Francisco. Libertario in purezza, seguace di Ayn Rand, teorica del super uomo libero di pascolare in distese lande destatalizzate, è anche fondatore di una società che progetta e costruisce isole sovrane (Sea Steading Institute, ci siamo stati).


È anche, soprattutto, l’unico siliconvallico ad aver appoggiato Donald Trump; mentre la California del Nord andava fuori di testa all’elezione del tricologicamente avverso presidente, Thiel è stato cooptato come super consigliere per l’innovazione, e anche solo per fare il bastian contrario, non gli è sembrato vero. A differenza di altri siliconvallici dialoganti, poi, è rimasto accanto al presidente fino ad oggi.

   
Thiel aveva fatto anche coming out proprio durante una convention trumpiana nel 2016. “Sono orgoglioso di essere gay e sono orgoglioso di essere repubblicano”, ha detto. Due cose non facili in Silicon Valley, e infatti Thiel ha avuto una vita privata tormentata come molti dei magnati tecnologici (anche il gran capo di Apple Tim Cook ha dovuto aspettare molti anni prima di dichiararsi). Per Thiel è stato anche peggio, gli è stato infatti praticato l’outing (cioè lo sputtanamento) da parte del sito Gawker, il Dagospia americano, che esattamente dieci anni fa aveva raccontato dei fatti suoi.

  

E qui siamo in pieno drammone siliconvallico: il sito era stato fondato da Nick Denton, giornalista ex Financial Times gay a sua volta che era arrivato in Silicon Valley in cerca di fortuna (trovandola). Il sito andava benissimo finché non si è messo contro Thiel; che ha atteso a lungo il modo di vendicarsi, aspettando in riva al fiume finché non è arrivato il corpo non del reato ma del decotto mito del wrestling, Hulk Hogan: sputtanato pure lui da Gawker, nello specifico con un video dello stagionato lottatore alle prese con la moglie del suo amico lottatore “Bubba the Love Sponge”. Hogan non aveva soldi per pagarsi gli avvocati, Thiel glieli ha volentieri prestati, assoldando i meglio legali d’America. Risultato, 115 milioni di risarcimento, fallimento aziendale di Gawker ed esistenziale di Denton, che è scappato da Silicon Valley con valigia di cartone (ma ha fatto in tempo a sposarsi pure lui con un giovanotto).

   

Ma tornando alle nozze viennesi, ci vorrebbe oggi una Camilla Cederna (ma di Tmz o Buzzfeed) a intrufolarsi tra cucine e camere d’albergo, per raccontarci gli invitati, la lista di nozze e soprattutto il menu di questo matrimonio austroamericano; Thiel è infatti, anche in questo, un soggetto. Teorizza la vita eterna e non gli basta mangiare il kale e tutti i superfood: vive parte delle sue giornate congelato per conservarsi meglio allungando la data di scadenza. È circondato di medici che lo analizzano costantemente, e il suo cuoco milanese Bruno Soleri gli prepara ottimi pranzetti a base di semi rari (nelle grandi occasioni, qualche radice), come ha raccontato qui sul Foglio. Forse, con trasgressione pazzesca, a Vienna ci sarà stata anche una Sacher (paleo o vegana, mah).

    

Chissà che regali di nozze, anche (niente lista, che fa cafone e poi era una sorpresa). Adesso però questo matrimonio pare comunque una buona notizia, soprattutto perché a San Francisco tutti i ragazzotti appena un po’ piacenti si vantano di partecipare alle feste di Thiel o di salire sul suo jet verso Palm Springs (tutti hanno una leggenda mitomane su Peter Thiel, è come “ho lavorato con Fellini” a Roma). Dunque avrà forse messo la testa a posto: del resto il paese ha bisogno di tutte le sue migliori energie.

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