Se cercate un esempio di indignazione femminista contro Hefner chiedete a Lena Dunham

Simonetta Sciandivasci

La regista decide di ricordare il patron di Playboy sui social, ma senza nascondere tutto il suo risentimento per il presunto sessismo dell'inventore delle conigliette

Muore Hugh Hefner, signor Playboy e Lena Dunham fa sapere su Twitter che non ha condiviso nulla di lui, ma “era stato adorabile in quella puntata di Cesar Millan alla Playboy Mansion". La regista femminista avrà pensato: se non ora quando ribadire che con quel porco non c'entro? Quale giorno migliore di quello in cui lo sotterrano per sottolineare la différance tra lui, che ha fatto spogliare solo bionde magre e io, che ho fatto spogliare tutte le altre? Non sia mai che qualcuno creda che è grazie a lui se ho potuto dirigere e recitare una serie (Girls) in cui scopo, amo, mi faccio ricoverare e perdo lavori, sempre svestita o malvestita, truccata da struccata, per dimostrare che gli uomini non si innamorano solo di conigliette ricche ninfomani, ma pure di grasse precarie sociopatiche.

 

Cesar Millan è un etologo che, dal 2004 al 2012, ha addestrato cagnolini nel suo show tv. Nel 2012, è stata la volta di quelli di casa Hefner e il solo momento, dei novant'anni dell’esorcista del puritanesimo, che Lena ritiene di tramandare è quello in cui lui ha ospitato un tizio capace, in poche mosse, di convincere un Cavalier King a mangiare nella propria ciotola. Perché limitarsi alla damnatio memoriae quando si può consegnare ai posteri il ritratto del nemico da rincoglionito? Tuttavia, essendo morto un sessista, si deve condonarlo bastonandolo e, per questo, Lena ha ritwittato un epitaffio acrimonioso - "come celebrare la morte di Hefner, costringendo una formosa diciannovenne a vivere con me?" -, pubblicato da Monica Heisey, che ha sul cv l'intervista all’inventrice del "pompino perfetto e letale".

 

Così è chiaro che Dunham, ricordando il debole di Hugh per gli amici a quattro zampe, non ne ha dimenticato la appenamaggiorennifilia. Le condoglianze e il sostegno con i dovuti distinguo servono a esprimere solidarietà verso individui aborriti senza confondercisi (es: Meloni annuncia di essere incinta, viene ricoperta di insulti e chi la difende, premette di esserle distante). L’anno scorso, Lena accusò Odell Beckam Jr di discriminazione perché, pur sedutole accanto al Met Gala, non la guardò mai. Le fu risposto: "Un nero accanto a una bianca deve per forza molestarla?". Il distinguo anti-razzista battè quello anti-sessista e Lena si scusò. Se al posto di Odell ci fosse stato Hugh, con l'accusa di mancata molestia in virtù di canoni estetici sessisti, Lena l’avrebbe trascinato in tribunale.

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