Un americano a Pechino

Maurizio Sgroi

In trent'anni i cinesi hanno triplicato i loro debiti privati

C’è stato un tempo nel quale i cinesi giravano in bicicletta perché ignoravano le gioie del Capitale e del consumo compulsivo. Quest’ultimo allignava in Occidente, sebbene l’Oriente fin dai tempi della storia, fosse famoso per la sua opulenza e le sue ostentazioni. Poi la storia è cambiata e adesso i cinesi stanno in coda dentro chilometri di automobili, proprio come noi, e, autentica novità, hanno imparato meglio dei maestri occidentali a spendere senza ritegno. Tant’è vero che in trent’anni hanno triplicato i loro debiti privati rispetto al pil; che poi, essendo cinesi, è facile che questi vizi privati siano pubblici. In questa meravigliosa evoluzione la Cina si è lasciata alle spalle non solo le altre economie emergenti, assai più sparagnine, ma anche il Giappone, autentico avanguardista dell’Occidente, l’Europa e soprattutto gli americani. Costoro, anzi, hanno la minor quota di debito privato dell’Occidente. Forse perché adesso abitano a Pechino.

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