Foto John Zich/ReflexNews

Aumentano i casi di morbillo: mai così tanti dal 2013

Redazione

Ad aprile sono stati 385, cinque volte in più rispetto all'anno scorso. Sono le conseguenze delle bufale sui vaccini? Intanto Grillo rispedisce indietro le accuse del New York Times 

Nell'ultima settimana censita, quella dal 24 al 30 aprile, i casi sono stati 29. La settimana precedente 83, quella ancora prima 99, 125 dal 3 al 9 aprile. In totale, in tutto il mese, 385 casi di morbillo in tutta Italia. Per ritrovare un simile picco bisogna tornare indietro al giugno del 2013 quando furono 382. Lo scorso anno, sempre ad aprile, furono solo 76. Insomma, dopo l'allarme lanciato dagli Stati Uniti, dopo l'attacco del New York Times a Beppe Grillo, il nostro Paese continua ad essere a “rischio morbillo”.

 

Secondo il bollettino pubblicato settimanalmente dal ministero della Salute e redatto dal Sistema di Sorveglianza Integrata Morbillo e Rosolia dall'inizio dell'anno i casi sono stati 1.920. L'88% di questi si è verificato tra non vaccinati. L'età mediana è di 27 anni. Il 56% colpito nella fascia di età compresa tra i 15 e i 39 anni. Il 16% in quella 40-64, il 13% tra 1 e 4 anni. Il Lazio e il Piemonte le regioni più colpite, con rispettivamente 570 e 429 casi. 

 

Insomma, i contagi di morbillo sono in costante aumento, soprattutto tra le persone non vaccinate. Nel frattempo dal suo blog Beppe Grillo, oltre a postare video per sostenere “un programma nazionale di vaccinazioni basato sul principio della 'raccomandazione'”, contrattacca il New York Times: “Mi trovo addossata la responsabilità del morbillo così, un mercoledì mattina, il mio nome brilla minaccioso sullo schermo insieme a quello di altri populisti. Rappresentati oramai come una macchia nera che sta conquistando il mondo: non ci fermiamo davanti a nulla, a costo di infettarlo il mondo”.

 

“Mi mettete - prosegue - in una grave condizione morale: farmi insultare da voi per continuare a crescere elettoralmente oppure chiedervi di smetterla, chiedervi di lasciare stare l'unico ambiente naturale rimasto, forse, ancora pulito: la buona fede”.