Jun Wu e Juan Carlos Izpisua Belmonte del Salk Institute of Biological Studies

Creato un ibrido uomo-maiale per avere organi trapiantabili

Redazione

Gli scienziati hanno inserito cellule staminali umane in alcuni embrioni di maiale poi impiantati nell'utero di scrofe. Creati principi di organi, ma "è solo un primo passo"

Per la prima volta, dei ricercatori sono riusciti a creare in laboratorio un embrione ibrido tra essere umano e maiale. L'obiettivo “ancora lontano” è avere a disposizione degli organi da far crescere negli animali per poi trapiantarli nelle persone.  

  

L'esperimento dei californiani del Salk Institute of Biological Studies si è guadagnato l'attenzione della rivista scientifica Cell ed è descritto nei minimi particolari su Science Daily.

L'impianto di cellule staminali umane nell'embrione di maiale

Delle cellule staminali umane sono state inserite in alcuni embrioni di maiale poi impiantate nell'utero di scrofe, dove sono rimasti per quattro settimane, cioè il primo trimestre della gravidanza suina, che di regola dura tre mesi. Dopo i 28 giorni, si era creato il principio di tessuti, neuroni e organi tra cui cuore e fegato, e nel maiale che stava crescendo c'erano delle cellule umane nella misura di una ogni 10.000. L'infografica del Guardian rende bene l'idea alla base della chimera.


“I nostri riscontri danno speranza al progresso della scienza, con possibilità senza precedenti per lo studio dello sviluppo embrionale e della formazione degli organi, oltre a potenziali nuove strade per le terapie mediche”, ha dichiarato il professor Juan Carlos Izpisua Belmonte, uno degli autori nonché tra i maggiori esperti in questo campo. L'obiettivo finale, come detto, è dar vita a tessuti e organi “funzionanti e trapiantabili. È un primo, importante passo, ma siamo ancora molto lontani” dall'ottenere risultati con risvolti applicabili. La ricerca pone evidenti questioni etiche, ma uno degli autori, Jun Wu, ha assicurato che tra le poche cellule umane coinvolte nell'ibrido non c'erano precursori cerebrali.