(foto LaPresse)

Ecco la guerra allo zucchero, il nuovo olio di palma delle fobìe salutiste

Eugenio Cau

La lobby oscura e gli stessi danni della cocaina

Roma. Nestlé, la più grande compagnia alimentare del mondo, ha annunciato questa settimana che è in grado di tagliare del 40 per cento il contenuto di zucchero nella sua cioccolata senza alterarne il sapore. Saranno meno zuccherati i Kit Kat, le Smarties, forse perfino i Baci Perugina, ma il loro gusto, ha annunciato la casa madre svizzera, non cambierà. Questo grazie a un processo industriale innovativo appena brevettato e di cui la società preferisce non rivelare troppi dettagli. E’ un progresso scientifico notevole e un gran risultato per Nestlé, che spera di poter commercializzare la nuova cioccolata nei prossimi anni. Ma la fanfara dell’annuncio nasconde un’ipersensibilità e un certo nervosismo generali sull’argomento zucchero. Il fatto è che, dopo i grassi saturi, l’olio di palma e il glutammato di sodio, lo zucchero è diventato il nuovo obiettivo delle fobìe dei salutisti di tutto il mondo. Lo sappiamo da sempre: troppo zucchero fa male. Sappiamo anche che, quando si parla di alimentazione, l’eccesso fa male sempre: anche bere troppa acqua, dicono gli esperti, può essere dannoso. E per questo dello zucchero, dei dolciumi e dei cioccolatini si è sempre detto: consumarli, sì, ma con moderazione.

Le cose sono cambiate di recente quando, appunto, lo zucchero è stato introdotto nel gotha delle paranoie salutiste. La ragione dello scandalo è un articolo di settembre del New York Times, in cui si racconta di come, a partire dagli anni Sessanta e per decenni, la lobby americana dello zucchero abbia complottato con scienziati prezzolati e amministratori poco competenti per scansare (a discredito del grasso) l’accusa scientificamente provata che il suo prodotto è un’importante causa di malattie cardiache. L’individuazione di una lobby che agisce nell’ombra è un passo fondamentale per la creazione dello spauracchio salutista. Da anni si parla in tutto l’occidente di bando delle bibite zuccherate, ma solo da relativamente poco tempo nella cultura popolare lo zucchero ha sostituito i grassi saturi come nemico numero uno della salute umana. Sui social network impazzano i post terrorizzanti su quanti cucchiai di zucchero contiene un bicchiere di Coca-Cola, e comici famosi come John Oliver in America dedicano i loro monologhi ai danni della polvere bianca (Oliver, geniale quanto schierato, ha fatto dire a uno scienziato che lo zucchero ha sul cervello lo stesso effetto della cocaina). La nuova guerra alimentare è iniziata. 

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.