Roberta Lombardi, Beppe Grillo, Virginia Raggi (foto LaPresse)

Tra Raggi e regione

Marianna Rizzini

Smarcarsi da Virginia (e parlare d’altro): l’acrobatica campagna di Roberta Lombardi

E’ il day after del primo turno elettorale a Ostia e i M5s si preparano alla battaglia finale contro la destra con Giuliana Di Pillo. Roberta Lombardi, intanto, neocandidata del M5s alla Regione Lazio, posta su Facebook i suoi complimenti alla candidata e un video che mette su bacheca l’impegno profuso in prima persona durante le fasi conclusive della campagna lungo il litorale romano: “…Una serata splendida con Giuliana Di Pillo…”, dice Lombardi, alludendo alla “grande famiglia…” a cinque Stelle. Grande famiglia che però a Roma non c’è: Lombardi infatti si tiene molto a distanza dal sindaco Virginia Raggi, di cui è nemica storica e che nomina lo stretto necessario, come fosse l’insalata di Fukushima da evitare per non correre rischi di contaminazione politica durante la corsa elettorale non lontana, quando qualcuno potrebbe far pesare gli errori di Raggi al Movimento tutto (anche alla cosiddetta “Faraona” Lombardi, nonostante la diversità di fazione interna: la scontentezza indignata un tanto al chilo, infatti, quella da cui pesca il M5s, non sempre fa distinguo). E Lombardi, ai primi passi da candidata governatore, cita Raggi quasi sussurrando sui social network, quando proprio non ne può fare a meno, per esempio quando deve attaccare il futuro rivale e presidente della Regione Nicola Zingaretti: “…Sono giorni che vedo Zingaretti pubblicare video spot sulla Sanità… il tutto con sottofondo musicale in cui lui si mostra sorridente a tagliare nastri”, scrive Lombardi. “La realtà ci dice però che la nostra Sanità pubblica è in totale stato di abbandono… c’è chi arriva ad addebitare al sindaco Raggi ogni singolo nodo di Roma, anche la pozzanghera sotto casa, e poi dall’altra parte dopo cinque anni di amministrazione regionale del Pd ci ritroviamo una sala d’attesa di un pronto soccorso pubblico (il Sant’Eugenio, ndr) che va in tilt per un po’ di pioggia?… Zingaretti può pure scegliere di starsene in silenzio sul suo rifiuto di rispondere ai giudici che lo interrogavano durante il processo comunemente noto come ‘Mafia Capitale’, ma su quanto accaduto al pronto soccorso abbia la decenza di metterci la faccia…”.

 

Smarcarsi da Raggi (e parlare d’altro), dunque, è il primo autorimedio preventivo della deputata che a Roma tra i Cinque Stelle è benvoluta, sì, ma che presto dovrà misurarsi con il consenso extra-internet. E il punto è che a Ostia il M5s, nonostante il 31 per cento di Di Pillo, non è andato così bene: dalle ultime amministrative, quelle in cui Raggi è diventata sindaco, sul litorale sono stati persi ventimila voti. Non solo: il 9 gennaio comincia, per il sindaco, il processo per falso in atto pubblico (caso Marra).

Di più su questi argomenti:
  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.