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Come si stanno muovendo i partiti nel Lazio aspettando le regionali 2018

Marianna Rizzini

Non solo Nicola Zingaretti (Pd) e Roberta Lombardi (M5s), lo “scarpone” di Pirozzi cammina da solo

Non soltanto Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi: il Pd e i Cinque stelle hanno reso palesi le proprie intenzioni di candidatura per le regionali 2018, regionali che non sembrano più così lontane, viste dall’estate in cui il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, dopo aver guardato con occhio benevolo il rassemblement arancione Pisapia-D’Alema-Boldrini-Bersani, firma il decreto per la dichiarazione dello stato di calamità naturale nella regione. C’è un terzo nome, infatti, in parte già emerso, in parte ancora anfibio, che piomba a movimentare il quadro. Perché se è vero che Zingaretti aveva annunciato per tempo, in primavera, la sua candidatura (“l’obiettivo che mi sono dato è quello di chiudere questa legislatura nel 2018 e tentare di ripresentare una maggioranza per vincere alle elezioni del 2018 e garantire al Lazio per la prima volta una stessa maggioranza per dieci anni…”), e che Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sembrano essersi ormai diretti verso l’ipotesi Roberta Lombardi, il centrodestra era parso interessato alla carta “Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice”: Pirozzi cioè l’uomo-simbolo della lotta per la sopravvivenza nei comuni del centro-Italia devastati dal terremoto. Ma Pirozzi aveva inizialmente smentito con un “per ora penso solo ad Amatrice” (stessa risposta quando si era vociferato di un Matteo Renzi interessato a una sua eventuale candidatura come consigliere regionale o addirittura come parlamentare). E ora però lo stesso Pirozzi, che è ancora nei sogni del centrodestra, dà seguito a quella che era sembrata soltanto una boutade: fondare un “partito dello Scarpone” per “rappresentare chi sta nel territorio”, aveva detto un giorno, ma ora, più che fondare un partito, pare che voglia candidarsi direttamente alla regione alla testa di una lista civica denominata appunto “Lo Scarpone”.

 

Un paio di scarponi ha regalato infatti Pirozzi al ministro della Cultura Dario Franceschini, lo scorso aprile, dichiarando di voler donare le stesse calzature da fatica a ogni autorità in visita ad Amatrice. E quando il principe Carlo d’Inghilterra era comparso tra le macerie, Pirozzi aveva sottolineato la necessità di indossare, colà, non certo i mocassini. E mentre Roberta Lombardi, papabile candidata “dal basso” ma con i buoni auspici della Casaleggio Associati, fa selfie con Beppe Grillo dopo il grande gelo seguito ai vari “casi Raggi” (con recente attrito sui poteri del vicesindaco Luca Bergamo), l’idea di un Pirozzi possibile candidato “dal basso”, ma nel senso dell’autocandidatura civica e sul campo post-terremoto, irrompe sulle scrivanie dei vari strateghi pre-elettorali.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.