Virginia Raggi (foto LaPresse)

A Roma Raggi è un disastro, ma l'opposizione?

Redazione

Divisa in gruppetti litigiosi, idee zero e molta sudditanza. Un quadro impietoso di chi dovrebbe governare il Campidoglio

Nelle ultime settimane nella rubrica Roma Capoccia abbiamo messo in fila alcuni guasti della città e alcuni problemi che riguardano l’amministrazione comunale guidata da Virginia Raggi. Abbiamo dunque raccontato l’Atac e l’Ama, i trasporti e la monnezza, la tragedia dei teatri che chiudono, abbiamo ripercorso la telenovela dello stadio della Roma (che forse non si farà) e abbiamo messo in luce le contraddizioni della cosiddetta cultura del No, la tendenza che spinge quasi inesorabilmente il M5s a galleggiare sulla superficie della palude, dell’inazione sia amministrativa sia politica. Ecco. Il quadro descritto dovrebbe, in condizioni normali, cioè in una città normale, restituire l’immagine di una consiliatura sbandata, periclitante, assediata da un’opposizione agguerrita, preparata a farsi alternativa di governo. E invece niente di tutto ciò. Il M5s colleziona disastri, continua a pasticciare con le nomine, eppure è saldo sulla tolda anche – soprattutto – perché a Roma non esiste un’opposizione davvero degna di questo nome. Il centrosinistra, come leggerete, si è squagliato da tempo, e addirittura, sabato scorso, i sette consiglieri del Pd si sono divisi (scissione dell’atomo): hanno preso a litigare tra loro per ragioni congressuali. Ma nel centrodestra non va meglio. Alfio Marchini è scomparso e Giorgia Meloni, leader del partito più consistente, non va praticamente quasi mai in consiglio comunale; d’altra parte ha ben altre mire sovraniste. Forza Italia, infine, è messa peggio del malmesso (molto) Pd. Verrebbe da dire questo: meno male che l’opposizione in questi mesi l’ha fatta Roberta Lombardi.
Salvatore Merlo

 


 

Le opposizioni in Campidoglio – Sono divise in otto mini gruppi, il più consistente, quello del Pd, è composto da 7 consiglieri. Il M5s governa con una maggioranza schiacchiante di 29 consiglieri, più il sindaco Raggi (35,26 per cento dei voti).

 

I leader che non vanno mai in Aula – Nel secondo semestre del 2016 la classifica di presenze dei consiglieri comunali capitolini (i dati sono quelli ufficiali del Comune di Roma) evidenziava giù un trend che si è poi confermato – e pare aggravato – nel corso dei mesi successivi. I meno presenti in Aula, tra tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza, sono stati i leader delle opposizioni. Roberto Giachetti e Alfio Marchini sono stati presenti soltanto nel corso di sei sedute. Giorgia Meloni chiude invece la classifica con appena cinque presenze in aula Giulio Cesare. E’ indicativo il fatto che il sindaco, Virginia Raggi, pur essendo nella metà bassa della classifica delle presenze, superi tutti e tre i capi delle opposizioni con otto presenze su undici sedute. Michela Di Biase (Pd), Paolo Ferrara (M5s), Francesco Ghera (FdI) e Davide Bordoni (FI), risultavano, nel secondo sementre 2016, tra i più assidui in aula, con undici presenze su undici sedute.

 

Partito democratico (Giachetti sindaco) – Presidente del gruppo Michela Di Biase, ha 7 seggi. Sei sono stati espressione del Pd, che ha avuto il 17,20 per cento dei voti, più lo stesso Roberto Giachetti come candidato sindaco (che aveva preso al primo turno il 27,4 per cento). Oltre Di Biase e Giachetti del gruppo fanno parte anche Valeria Baglio, Orlando Corsetti, Marco Palumbo, Antongiulio Pelonzi e Ilaria Piccolo.

 

#Roma torna Roma (Giachetti sindaco) – Presidente del gruppo Svetlana Celli, unica consigliera. Lista schierata con Giachetti, aveva avuto il 4,15 per cento.

 

Fratelli d’Italia (Meloni sindaco) – Presidente del gruppo Fabrizio Ghera, ha 4 seggi. Ha avuto il 12,27 per cento dei voti, mentre il candidato sindaco Giorgia Meloni ha avuto il 20,68. Oltre a Ghera, del gruppo fanno parte Andrea De Priamo, Francesco Figliomeni e Maurizio Politi.

 

Alfio Marchini sindaco – Presidente del gruppo Alessandro Onorato. Ha due seggi. La Lista Marchini sindaco aveva ottenuto il 4,71 per cento e due seggi, ma un consigliere (Ignazio Poli Cozzoli) se né poi andato al gruppo misto, appena un mese dopo l’elezione. Resta dunque Onorato assieme a Marchini, che come candidato sindaco (10,93 per cento) è di diritto l’altro consigliere.

 

Con Giorgia Meloni sindaco – Presidente del gruppo Giorgia Meloni, ha due consiglieri. Lista civica. Aveva avuto il 3,40 per cento e 1 consigliere, ma la candidata sindaco col suo seggio di diritto ha voluto sedere in questo gruppo. L’altro consigliere è Rachele Mussolini, sorella di Alessandra Mussolini.

 

Forza Italia (con Marchini sindaco) – Presidente del gruppo Davide Bordoni, unico consigliere. Schierata alle elezioni con Marchini, ha avuto il 4,21 per cento.

 

Sinistra X Roma Fassina sindaco – Presidente del gruppo Stefano Fassina, unico consigliere e candidato a sindaco. Fassina ha preso il 4,47 per cento dei voti, la lista il 3,93 per cento.

 

Gruppo Misto – Presidente Ignazio Poli Cozzoli, unico consigliere. Era stato eletto con la lista Marchini ma poi si è messo in proprio, in nome dei Conservatori e Riformisti (movimento politico di Raffaele Fitto).

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