L'ottimismo contro gli auto-danneggiamenti della Chiesa

Camillo Langone

“Nella Chiesa ci sono risorse di auto-aggiustamento impensabili” scrive Stefano Fontana nel suo ultimo libro 

“Nella Chiesa ci sono risorse di auto-aggiustamento impensabili” scrive Stefano Fontana nel suo ultimo libro teo-filosofico: “La nuova Chiesa di Karl Rahner. Il teologo che ha insegnato ad arrendersi al mondo” (Fede & Cultura). Rahner, lo spiega bene Fontana, fu un teologaccio (non sorprendentemente un gesuita) che imperversò nel concilio e nel post-concilio e che teorizzò ieri la prassi ecclesiastica di oggi: fine della verità, fine del dogma, fine della morale, fine del peccato originale, fine del bene e del male, fine dell’evangelizzazione. Un gesuita che non credeva in Gesù, un teologo antireligioso e quindi anticattolico (il cristianesimo non si sa ma il cattolicesimo è senza dubbio una religione) a cui venne permesso di devastare dall’interno la Chiesa cattolica. Secondo Fontana è stato il pensiero rahneriano a spingere i vescovi, dopo lo sgozzamento coranico di padre Hamel, a subappaltare i pulpiti agli imam. Io invece sospetto che i vescovi subappaltanti (compreso il mio monsignor Solmi) alla presente apostasia ci sarebbero arrivati tranquillamente da soli. Comunque Rahner soggiorna all’inferno dal 1984 e in tutti questi anni ho visto molti auto-danneggiamenti, nella Chiesa, ma nessun auto-aggiustamento. Prego di ricevere in dono anche solo metà dell’ottimismo che anima Stefano Fontana, così da osservarne finalmente qualcuno. 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).