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Il "Bastaunsì" di Grillo

David Allegranti

Ecco a voi, sul Sacro Blog, la riforma costituzionale che abolisce il Cnel (con un certo ritardo sul 4 dicembre)

Roma. Urge semplificare, tagliare gli sprechi, ridurre i costi, abolire gli enti inutili. Finalmente, “dopo mesi di lavoro, di studio e di confronti con diversi esperti, siamo orgogliosi di aprire la discussione sul programma delle Riforme istituzionali del MoVimento 5 Stelle”. Da ieri, il frutto di tanto lavoro campeggia sul Sacro blog ed è naturalmente in votazione, come tutte le altre parti del programma made in Casaleggio Associati. Gli elettori sinceramente democratici del partito di Beppe Grillo, invitati di recente a cambiare password dopo le intrusioni informatiche, sono dunque edotti sui contenuti del futuro programma politico, e sia il vostro parlare sì, sì; no, no; “il di più viene dal maligno”. Tra i primi punti della proposta per riformare la Costituzione – non alla puzzona, beninteso, ma secondo precetti onesti e democraticamente ineccepibili – il movimento del Casalgrillo introduce alcune novità assolute, mai viste nella politica italiana degli ultimi anni, che dico!, decenni. Leggiamole: “E’ nostra intenzione introdurre la riduzione del numero dei parlamentari e delle loro indennità, nonché la modifica dell’immunità penale dei parlamentari, che deve essere limitata alle opinioni e ai voti espressi nell’esercizio delle funzioni. Desideriamo anche cancellare le Province e il CNEL dalla Costituzione”.

 

Ma come? Valanghe di insulti contro i “serial killer della vita dei nostri figli” (Grillo), migliaia di chilometri macinati da Dibba a bordo della sua Lambretta in giro per l’Italia, decine di post dell’autorevole Di Maio che confonde Venezuela e Cile (“Il referendum Renzi lo sta trasformando in un voto su se stesso, ha occupato con arroganza la cosa pubblica, come ai tempi di Pinochet in Venezuela. E sappiamo come è finita”), nottate di studio costituzionale matto e disperatissimo per Paola Taverna, che ancora non s’è ripresa dal complotto per far vincere Virginia Raggi (“Ma lo sa che io quanno so’ arrivata qua me la so’ studiata tutta la Costituzione? Cioè, no, capito? Io me so’ voluta fa’ trova’ preparata. E questi invece mo’ ce chiudeno er Senato...”), alcune improvvide dichiarazioni dell’“esperta” senatrice Barbara Lezzi – quella del pil che sale grazie al caldo – per dire che per ridurre i parlamentari basta un decreto, senza cambiare la Costituzione (spoiler: è falso), insomma un dispiegamento di forze notevole e poi la macchina da guerra del Casalgrillo ci estrae dal blog, pardon, dal cilindro, le proposte di “Bastaunsì”? Dalla diminuzione dei costi al taglio del Cnel. Persino sull’immunità, che in realtà la riforma voluta dal Pd non toccava, il comitato di Renzi giocava con le parole e faceva l’occhiolino ai populisti, dicendo che la riduzione dei parlamentari a 730 avrebbe comportato una “riduzione del numero di politici coperti da immunità parlamentare”. Nella proposta di revisione costituzionale del Movimento c’è un’altra novità assoluta: il voto per i 16enni. Un’idea già lanciata da Matteo Salvini nel 2015 e che il Pd mette già in pratica per l’elezione del suo segretario. Comunque, a questo punto, visto che tra le proposte grilline c’è il “rafforzamento degli strumenti di democrazia diretta” il M5s potrebbe farsi venire in mente un’altra idea geniale: proporre un referendum per cambiare la Costituzione.

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  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.