Tra cori e applausi la Camera abolisce i vitalizi. Ve lo meritate Beppe Grillo

Scene da stadio per l'approvazione della legge Richetti. Così la politica si piega e delegittima se stessa e il Parlamento

Redazione

Più che l'Aula di Montecitorio, uno stadio. Appena Laura Boldrini ha messo in votazione la proposta di legge Richetti sull'abolizione dei vitalizi, dai banchi è partito un “ohhhhhh” prolungato. Quasi si trattasse di un rigore all'ultimo minuto. Il presidente ha provato a contenere i tifosi dell'antipolitica che per qualche secondo sono rimasti in silenzio ma poi, appena la votazione si è chiusa, ecco i cori e gli applausi. Boldrini ha ricordato l'importanza di mantenere il “giusto decoro”, ma lo ha fatto con un sorriso accondiscendente e commentando: “Capisco la gioia, ma vi invito a trattenere le espressioni di giubilo”.

 

Purtroppo c'è poco da sorridere e giubilare. Con il voto di oggi la politica dimostra tutta la propria debolezza. Si piega alla logica degli anticasta, delegittima se stessa e il Parlamento. In questi giorni Il Foglio ha provato in tutti i modi a spiegare “l'orrore culturale” dietro questa legge. “In un paese normale - scriveva il direttore Claudio Cerasa lunedì -, oggi, ci sarebbe una classe dirigente e una pubblica opinione che avrebbero la forza e il coraggio di ribellarsi alla distruzione progressiva della democrazia rappresentativa. In Italia, purtroppo, la classe dirigente con l’opinione pubblica ha scelto una strada diversa
e ha deciso di essere complice”.

 

Per fortuna qualcuno ha provato a resistere. Su 630 deputati i sì alla legge Richetti sono stati 348, i no 17, 28 gli astenuti. Pd, M5S, Lega, FdI e Scelta civica hanno votato a favore; Alleanza Popolare contro; Mdp si è astenuto; Forza Italia non ha partecipato al voto (ma si registrano i sì, in dissenso, di Daniela Santanché e Mariastella Gelmini). Ora il provvedimento passa al Senato dove la battaglia sarà, complici i numeri, sicuramente più combattuta.

 

Esulta, intanto, Beppe Grillo. Con toni che ben fanno capire lo spirito dell'intera operazione: “La nostra guerra al privilegio non finisce oggi. Ma oggi abbiamo vinto una battaglia fondamentale nel modo migliore possibile. Vi terremo il fiato sul collo fino a quando tutto l'iter non sarà completato, in Senato non vi daremo tregua, tutto quello che sarà necessario fare faremo, non lasceremo nulla di intentato. Quando saremo al governo, pensioni e stipendi d'oro li cancelleremo con un tratto di
penna. Il resto del tempo e delle nostre energie li impiegheremo per risarcire gli italiani di quello che gli avete tolto”.

 

Cari parlamentari che avete votato a favore della legge Richetti è questo che volete? Allora non vi resta che tenervi Grillo. Parafrasando Nanni Moretti: ve lo meritate Beppe Grillo.

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