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Perché è sbagliata la proposta di legge del Pd contro l'apologia del fascismo

Claudio Cerasa

E' già stata la Corte Costituzionale nel 1957 a definire il perimetro entro il quale considerare un reato l'apologia del fascismo

Al direttore - Cosa ne pensa il Foglio della legge presentata dal Pd che introduce il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista?

Luca Marconi

  

Pensiamo sia una legge sbagliata. Sia per le ragioni che trova sintetizzate qui. Sia perché su questo punto con molta saggezza è già stata la Corte Costituzionale nel 1957 a definire il perimetro entro il quale considerare un reato l'apologia del fascismo. “L’apologia del fascismo, per assumere carattere di reato, deve consistere non in una semplice difesa elogiativa, ma in una esaltazione tale da potere condurre alla riorganizzazione del partito fascista cioè in una istigazione indiretta a commettere un fatto rivolto alla detta riorganizzazione e a tal fine idoneo ed efficiente. Dunque, soltanto il collegamento con il tentativo di riorganizzare l’abolito partito fascista si può realizzare il reato di “apologia del fascismo”. Un commento o un’opinione o una sciocchezza restano una stupidaggine. E tra una stupidaggine e un reato ancora qualche differenza c’è, non trova?

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.